venerdì 31 dicembre 2010

Auguri


Auguri, inserito originariamente da unodicinque55.

PS: questi meravigliosi dolcetti sono stati realizzati dalle manine sante di mia nipote.

mercoledì 29 dicembre 2010

domenica 26 dicembre 2010

Dettagli




Mia sorella è una persona che non lascia nulla al caso; ogni cosa che fa cerca di farla al meglio e quando dico meglio non dico per dire. Quando era più giovane se praticava uno sport, anche se per un breve periodo, si procurava tutta l'attrezzatura necessaria; quando ha amato lo ha fatto senza risparmiarsi. Nella borsa porta sempre un astuccio pieno di penne, ne è attratta, ma quello è un problema che ci accomuna; ha una collezione di coltelli da cucina per ogni utilizzo immaginabile, ha l'attrezzo giusto per ogni cosa. E' fatta così, non le piace l'approssimazione in nessuna delle sue attività, sia lavoro o hobby.
Così la cena della vigilia non poteva essere solo declinata verbalmente ma doveva avere una testimonianza grafica che è esattamente questa. Per chi ha voglia di conoscere questo menù ma non di sforzarsi a leggerlo qui sopra, dove effettivamente appare sfocato , lo riporterò qui di seguito :
Lasagnette ai frutti di mare,
Quiche con patate, bree e radicchio rosso,
Nido di zucca,
Tozzetti al gorgonzola e mandorle,
Muffins al gouda,
Torta salata delle rose,
Mousse di carciofi in nidi di parmigiano
Biscottini natalizi,
Dolci della casa,
Caffè, Ammazzacaffè.
Ci siamo divisi le attività e ci sono state alcune varianti ma nella sostanza era quasi tutto così; Lei, come dicevo sopra, ha dato a tutto un tocco personale.
Ho scoperto che , pur essendo in famiglia, è stato bello e divertente dare questa veste di ufficialità alla serata.
Grazie Tiziana, e non solo per questo.

giovedì 23 dicembre 2010

Il bagno turco.



Molto bello. Ti prende lentamente e se non sei attento, troppo tardi ti accorgi di non poter più distogliere lo sguardo. La magia dei luoghi e della gente che senti lontana e nello stesso tempo ti affascina irresistibilmente.
Bello, ti lascia stupito ed ugualmente con un desiderio nascosto di andare lì.

mercoledì 22 dicembre 2010

Gli studenti.....

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Gli operai...........Gli immigrati...........
Ognuno di loro ha un nome ed un cognome, una personalità, una responsabilità. Mettere tutti sotto un "genere" aiuta a semplificare ma non fa capire la realtà.
Questi ragazzi sono i MIEI ragazzi , hanno una storia, un "curriculum", hanno aspirazioni e desideri, hanno sogni, hanno sentimenti.
Io voglio considerarli uno ad uno.
I giovani sono la linfa vitale della società ed una società che non guarda ai giovani presi uno per uno è una società già morta.
Ecco perché mi piace molto il movimento che si è creato in questi mesi.

martedì 21 dicembre 2010

Il sonno della ragione genera mostri

Svolte epocali.



Finalmente l'ho fatto ; dopo anni di tentennamenti ho deciso di passare alle lenti progressive.
Due cose, nell'ordine, mi frenavano : il costo e la difficoltà ad abituarsi.
Entrambe le ho superate brillantemente quando sono arrivato a saturazione di togliere e mettere occhiali diversi, confondendomi persino e distraendomi dal mio interlocutore all'ennesimo cambio.
Ho scelto questo modello, su consiglio del mio ottico di fiducia. Un po' vintage , un po' intellettuale, esattamente uguale a quello usato da Malcom X nella realtà e da Denzel Washington nel film.
Solo che io sembro un impiegato della CIA degli anni 50; e non è per il colore della pelle.

A latere : questo post è stato scritto in una situazione molto particolare.

domenica 19 dicembre 2010

Homeless


P1010921, inserito originariamente da unodicinque55.


Potrebbe esserci un fascino perverso nel perdersi completamente, diventare un nulla invisibile che la gente guarda distrattamente e non ricorda nemmeno.
Alcune di queste persone mi incuriosiscono ed affascinano, in special modo quelli che scelgono questa strada e non vi sono costretti dalle vicissitudini. Tempo fa in un programma televisivo c'era la storia di un professore che ad un certo punto della sua vita era scomparso, aveva raggiunto un'altra città ed aveva cominciato a vivere in strada. Una persona colta, un famiglia benestante, un nucleo apparentemente unito, eppure quell'uomo aveva deciso d'improvviso, almeno esternamente, di scomparire. Perché ?
Nella vita di un homeless non c'è domani e non c'è ieri, c'è solo un oggi che si ripete in una sequenza di riti quotidiani necessari a rispondere a bisogni primari: nutrirsi, dormire,lavarsi per quel che si può, svolgere le più o meno quotidiane attività fisiche. Nient'altro. Non c'è lavoro, non ci sono impegni ed incombenze, nessuno ti chiede e nessuno si aspetta qualcosa da te.
No so se potrei mai fare qualcosa del genere, odio il freddo e ho un sacco di paranoie sull'igiene e sulla metodica ripetitività di piccole abitudini. Ma il fascino resta per queste persone, almeno per coloro che danno un valore di libertà alla loro scelta.

sabato 18 dicembre 2010

Momenti indimenticabili.



Grazie Roma !!
(alla faccia di chi so io)

Voglia di leggerezza.


Impertinente 1, inserito originariamente da unodicinque55.

Lombroso non aveva tutti i torti.


Capita che nel nome ci sia il segno del destino.
Ignazio Benito Maria La Russa sin dalla nascita ha un marchio che lo accompagnerà per tutta la vita, quella che almeno fin ora ha vissuto. Evidentemente fortemente segnato dal destino anagrafico ha voluto perpetuare l'italico vizio dei nomi altisonanti ed eccentrici nei suoi tre figli , Geronimo, Lorenzo Cochis e Leonardo Apache. Lo so, sembra incredibile ma è pura verità e credo non se ne vergogni nemmeno, almeno lui. Loro, non so. Se hanno seguito le performance del padre, il nome è l'ultima cosa di cui dovrebbero vergognarsi.
E così questo signore dal passato veemente, testimoniato dal presente intollerante e presuntuoso, Ministro della Repubblica (lo so mi ripeto, ma davvero mi risulta incredibile che lui, in buona compagnia, rappresenti le Istituzioni democratiche) si permette di zittire ed insultare una persona, di giovane età, ma la cosa è ininfluente, per il solo motivo che le opinioni di questo cittadino, titolare di tutti i diritti previsti dalla nostra Costituzione, ancora non abrogata con buona pace del ministro stesso, non coincidono con le sue. Mi chiedo come mai nessuno abbia ricordato al ministro che certamente molti di quei ragazzi si contenterebbero di avere un posto sicuro all'ACI, anche non nel C di A, esattamente come suo figlio Geronimo.
Ma a parte il disgusto per la rappresentazione di questa persona che ricopre, a mio parere abusivamente, una carica istituzionale resta un punto che ho solo accennato nel post precedente : cosa vogliono esattamente questi ragazzi, al di là dell'occasione fornita dalla sedicente “riforma epocale” della Gelmini? Perché da settimane ormai proseguono le proteste di una ampia fascia di cittadini italiani dai 15 ai 35 anni? Non sarà forse che sentono più o meno coscientemente che stiamo scaricando su di loro i nostri privilegi? Non sarà per caso per l'incertezza costante nella quale vivono, iniziando dalla mancanza di carta igienica e sapone nella scuola per arrivare alla precarietà del lavoro ? Non può essere che comincino a rendersi conto che la distanza tra molti di loro ed alcuni privilegiati si sta allargando anziché restringersi ? Potrebbe essere , ad esempio, che vedano diminuire le occasione per utilizzare quell'ascensore sociale che è stato il motore dello sviluppo italiano dal dopoguerra ? Io penso che dovremmo guardare con interesse ed attenzione alle loro opinioni, con tutti gli eccessi che ognuno di noi ricorderà essere stati suoi alla loro età.
Io, lo dico per tutti, sto dalla parte dei giovani perché ho figli giovani, perché sono sempre dalla parte di chi penso svantaggiato, perché credo fermamente che i ragazzi siano anche il nostro futuro, almeno per quella parte che condivideremo con loro. Il mondo non è nostro, noi lo occupiamo pro tempore e guardare con sufficienza alle istanze di chi si affaccia alla vita ed alla società chiedendo solo di avere delle opportunità, non è solo segno di ignoranza e di arroganza ma anche, probabilmente, di una grande stupidità.
Ed ahimè spesso tutte e tre risiedono in una stessa persona.

venerdì 17 dicembre 2010

Violenza fisica.


Neve, inserito originariamente da unodicinque55.


Devo fare due premesse.
Questo post l'avevo pensato ieri sera dopo la puntata di “Anno zero” e già il sangue mi ribolliva per l'indegno spettacolo; poi oggi dopo mangiato è cominciato a nevicare. Già questo evento, per il semplice fatto di aver scombussolato le mie abitudini ed i miei programmi, mi ha reso nervoso, andandosi a sommare alla rabbia accumulata ieri sera; poi, tornando a casa, la macchina si è piantata e non ha voluto più saperne di salire nonostante i miei tentativi. Così ho dovuto fare quella discesa a marcia indietro, rischiando più volte di andare a finire dove non dovevo, lasciare la macchina in un piccolo parcheggio pianeggiante e rifare la medesima salita a piedi.
Quindi se in questo post eccederò, sapete perché.
Dicevo che se fossi stato ad Anno Zero” ieri sera credo che avrei aggredito a schiaffi quell'essere disgustoso che risponde al nome di La Russa. Ce ne sono tanti di personaggi antipatici e odiosi nel centro destra ma lui e Gasparri si contendono la palma nella mia personale classifica. Ma ieri sera credo che La Russa abbia davvero superato ogni limite per arroganza , supponenza, disprezzo verso l'altro; davvero sono convinto che abbia dato il peggio di se, per quanto difficile da credere, con quel teatrino vomitevole e quella indignazione del tutto fuori luogo in uno che ha i suoi trascorsi, che è ministro (lo so si fa persino fatica a dirlo) per un inspiegabile motivo. E' arrivato ad affermare schiumante che i suoi figli non sarebbero stati in piazza ! Che coraggio per uno che è riuscito a piazzare uno dei rampolli nel C. di A. dell'ACI di Milano per una ragione ignota!!
Davvero disgustoso parlare di vigliaccheria, vocabolo che riesuma dal suo lessico di fascista, di fronte ad un ragazzo le cui opinioni potrebbero non essere condivisibili ma andrebbero intanto accettate.
Penso che si stia facendo un errore che potrebbe rivelarsi tragico e cioè affrontare la questione giovanile come un problema di ordine pubblico; penso, vivendolo da molto vicino, che il senso di smarrimento di molti ragazzi risieda prima di tutto nella mancanza di futuro.
Poi dice che uno si compromette, se fossi stato lì l'avrei aggredito e poi avrebbero scritto di uno “stimato professionista”, padre insospettabile, improvvisamente preda di una furia violenta nei confronti di una istituzione !

giovedì 16 dicembre 2010

Dove vanno a finire i palloncini....



Invidio quelli che riescono a scrivere tutti i giorni.
Magari anche solo un pensierino, una battuta, una sciocchezzuola; ma tanto per “smuovere la classifica”, come si dice in gergo calcistico.
Io sono pigro,lo ammetto, devo trovare l'argomento che mi smuove altrimenti rischio di fare quel che ho fatto negli ultimi giorni: atto di presenza.
In verità anche leggere gli altri blog un po' mi pesa, penso che l'avrete notato: una volta ero più assiduo, sia nella lettura che nei commenti.
C'è gente, nessuno di voi che mi leggete abitualmente, che non disdegna di pubblicare vecchi post, magari riveduti e corretti nei dettagli, ma roba trita e ritrita, io non ne sono capace ; sarà successo che abbia toccato argomenti già trattati ma quello, comprenderete, è un problema d'età, ma mai roba già pubblicata. Anche se, devo dire, andando a rileggere post anche molto vecchi mi capita di stupirmi di aver potuto partorire delle cosine niente male. E allora perché adesso no?
Forse, come dice qualcuno, è il blog che è entrato in crisi e c'è già bisogno di qualcosa di nuovo; ho pensato per un po' che potesse essere Facebook ma, dopo un entusiasmo iniziale, devo dire che mi sono raffreddato e che ormai lo uso solo per dare un'occhiata a quello che scrivono i miei figli, tutti e tre.
Ho anche pensato di smettere, chiudere definitivamente ma poi mi sono chiesto: perché? Non è necessario riempire ogni giorno la paginetta virtuale, lo tengo aperto come si farebbe con un quadernetto di appunti e scrivo quando ne ho voglia, quando, soprattutto, ho qualcosa da dire.
E oggi mi andava di dirvi questo.

mercoledì 8 dicembre 2010

Uffa che noia !!



Tanto per ragionare un po' sui numeri, guardavo che nel 2008 in Italia c'erano quasi 57 milioni di abitanti; di questi i cosiddetti aventi diritto erano poco più di 47 milioni ed a votare effettivamente, quelli cioè che si sono recati alle urne a prescindere dal fatto che abbiano votato scheda bianca o nulla, furono più o meno 39 milioni. Di questi 39 milioni di italiani 13,6 votarono per il PDL; quindi se la matematica non è un opinione, degli aventi diritto diciamo che circa il 30% scelse il partito di Berlusconi e se rapportiamo lo stesso numero di voti non agli aventi diritto ma agli “italiani” o al “popolo” come dice l'utilizzatore finale, questa percentuale scende al 23%. Questo ragionamento numerico non vuole assolutamente mettere in discussione la legittimità della vittoria del centrodestra ma semmai l'affermazione che ci ha accompagnato i questi due anni, ancora adesso che i numeri dicono altro, e cioè che gli italiani sono con lui. Tutt'altro, se vogliamo la maggioranza degli italiani non è affatto con lui, anzi ; il problema è che questa maggioranza non è capace di coagularsi attorno ad un progetto credibile che possa trasformarsi in un successo elettorale.
Ma ripetere una menzogna all'infinito, si sa, la fa diventare una verità , così molti probabilmente alla domanda se Berlusconi ha il sostegno della maggioranza degli italiani risponderebbero di si.
Così oggi ci sembra che il PDL possa andare tranquillamente alle elezioni sapendo di poter vincere di nuovo eppure vogliono andare avanti con la legislatura in nome della stabilità; in realtà sanno benissimo che una vittoria non è così scontata. Il neonato FLI invece cannoneggia ogni giorno sul governo ed ancor di più sul Presidente del Consiglio, ma alla fine si accontenterebbe di un rimpasto. Glisso sul centrosinistra per carità di patria.
Il punto è che mai come in questo momento le idee sono state poche e confuse, se escludiamo il governo degli affari; nessuno in questo momento è in grado di dire quale Italia possiamo aspirare di vedere prima di morire, viviamo in un vuoto pauroso di idee tanto da rimpiangere quasi le ideologie.
Io ogni giorno dico “Uffa”; uffa alle solite facce di tolla che non si vergognano di affermare tutto ed il contrario di tutto, ai principi sbandierati solennemente e rinnegati un attimo dopo o applicati solo agli altri, uffa alle vicende private di un anziano “leader” prigioniero dei suoi vizietti e forse anche di qualcos'altro, alla pochezza del dibattito politico che invece di parlare di futuro parla solo di passato.
E io che di futuro non ne ho più tantissimo divento nevrastenico !

martedì 7 dicembre 2010

8 dicembre 1980.



Ci sono avvenimenti che segnano un confine per ognuno di noi, accadimenti che si ricordano come la fine di qualcosa e l'inizio di un nuovo percorso. Mi capita, per certi fatti intrecciati a doppio filo con la mia stessa vita, di ricordare esattamente il contesto, dov'ero, cosa ho sentito, cosa ho pensato.
Nell'ottanta avevo 28 anni e quando venni a sapere che John Lennon era morto, assassinato da un mitomane, fu come se d'improvviso si chiudesse un'epoca, come se la mia giovinezza finisse in un attimo e tutto il mondo mi si presentasse di fronte diverso, con le sue assurdità, le ingiustizie irreparabili, le privazioni.
In fondo, se vogliamo, uccidere qualcuno come Lennon è un segno di potenza: un omuncolo insignificante e paranoico con un semplice gesto poteva mettere fine all'esistenza di un genio creativo come pochi dopo di lui. E proiettarsi nella storia insieme alla persona che ha privato della vita.
E' spaventoso se ci pensate, una nullità ed un genio uniti per sempre.
Io non posso perdonarlo : insieme alla vita di Lennon ha messo fine ad una giovinezza che avrebbe dovuto percorre una strada diversa.

domenica 21 novembre 2010

Sono soddisfazioni.

Domenica 28 febbraio 2010 scrivevo questo  post.
Oggi, domenica 21 novembre 2010, il progetto si è realizzato ; l'ultima foto della casa con l'edera riproduce quasi esattamente la prima dopo che, nel corso di questi nove mesi, periodicamente mi sono recato fin lì ed ho immortalato la trasformazione di quelle mura che da spoglie si sono ricoperte di una fitta trama verde per poi rapidamente spogliarsene.
Sono contento di averlo fatto dopo averlo progettato tante volte.
Ho un unico rammarico, nel frattempo sono passati altri nove mesi della mia vita.

PS : cliccate sul titolo per vedere le immagini.

sabato 20 novembre 2010

Sirene d'allarme.


scansione0015, inserito originariamente da unodicinque55.


Fino a qualche tempo fa non si parlava altro che di Elena, Asia, Ylenia, Chiara; da qualche giorno irrompono quotidianamente nomi maschili: Marco m'ha detto che sto bene coi capelli corti; Fabio, quello del quarto, m'ha dato il numero di cellulare;Lorenzo m'ha messaggiato “ci vediamo all'assemblea”.
Ieri sera, mentre come accade spesso ci facevamo l'ultima bevuta (d'acqua), quella supplementare dell'ultimo minuto, quella che si deve tornare giù in cucina, riaccendere le luci e poi si sta un attimo lì come per dirsi le ultime cose, ecco ieri sera dicevo, di punto in bianco fa: Filippo m'ha detto.... Ma chi cazzo è 'sto Filippo, dico io, possibile che me spari 'sta sfilza de nomi come se io dovessi conosce' tutti.....ma chi cazzo so' questi?
Si ferma col bicchiere a mezz'aria, mi guarda con un mezzo sorrisetto quasi compiaciuto e mi fa : Non sarai mica geloso?
Si, faccio io, perché?
Vi capita mai, la notte, di sentire una sirena in lontananza? Pensate a qualche macchina rubata, ad una casa che qualcuno sta tentando di aprire, ad un bene prezioso che un intruso prova a prendersi.
Ecco io quella sirena comincio a sentirla pericolosamente vicina.

venerdì 19 novembre 2010

Sostitutivi, riempitivi e quant'altro.


Fin da bambini siamo abituati a sostituire qualcosa con qualcos'altro.
Tipo il ciuccio al posto del capezzolo, il pupazzo morbido al posto della mamma,la sigaretta al posto di qualcosa di diverso per ognuno; fino ad arrivare a perversioni di cui non sto a parlare per pudore e decenza.
Anche io ne ho usati parecchi nella mia vita (a parte le perversioni), persino le sigarette dalle quali mi sono liberato ormai da trent'anni; poi è arrivata la Nutella e allora ho abbandonato tutto il resto per dedicarmi solo a lei che mi consola come nient'altro di immediatamente fruibile. E' morbida, dolce, voluttuosa e, soprattutto, disponibile senza doversi rivolgere a Lele Mora.
Ma la Nutella ingrassa come tutte le cose buone, mai che si trovasse qualcosa di meravigliosamente godibile che non abbia questa insolente controindicazione; allora si moderano le dosi, si diluiscono le applicazioni, si sniffa persino.
La mia alternativa, ultimamente, sono i wafers; mi piacciono molto quelli alla crema di latte, me ne concedo una quantità tale da sostituire e/o riempire altre mancanze.
Purtroppo lasciano, oltre ad un palato meravigliosamente dolce, evidenti sensi di colpa per il vezzo che hanno di depositarsi nel giro vita.
Ma, come si dice, quando ce vo' ce vo' e pur essendo il mio fabbisogno pari all'intera produzione annua della Loacker me ne concedo quattro o, nei casi più gravi, sei. Non abbastanza da riempire i vuoti ma sufficienti a farmi sentire un incorreggibile golosone.

domenica 14 novembre 2010

Specchiarsi


Specchiarsi, inserito originariamente da unodicinque55.
Riflessi 1



Venerdì mattina a mezzogiorno, al quinto piano di un bellissimo palazzo di Via Boncompagni a Roma , aspettavo una persona. Non ho potuto fare a meno di affacciarmi alla finestra e compiacermi del panorama di edifici perfettamente conservati, dipinti con colori caldi, seri ed eleganti eppure resi quasi sorridenti dai raggi di un caldo sole romano.
Mentre lasciavo che lo sguardo curiosasse tra le finestre, gli occhi mi sono caduti sul lunotto posteriore di queste auto e lì ho visto riflesso il palazzo da cui guadavo. La figura era diversa: nella prima auto il vetro produceva una distorsione, nell'altra l'immagine era pressoché simile all'originale. Ma non era la realtà bensì , in entrambi i casi, la raffigurazione virtuale, l'interpretazione di una verità filtrata attraverso la forma e l'inclinazione dei cristalli.
E' un po' quello che accade nella vita di ognuno di noi: l'immagine che abbiamo di noi stessi spesso è condizionata dal modo in cui gli altri ce la rimandano. E spesso, almeno fin quando non riusciamo a trovare un giusto equilibrio, restiamo schiavi di quell'immagine; alcuni riescono persino a farci sentire mancanti in qualcosa, sovente per allontanare proprie mancanze.
Se si è fortunati e capaci di riconoscere l'occasione, possiamo anche incontrare però qualcuno che ci aiuti a rimettere le cose a posto, eliminare quelle sovrapposizioni che nascondono la realtà o la rendono diversa.

mercoledì 10 novembre 2010

La demografia chiama, l'economia risponde.




Ultimamente ho partecipato ad un paio di convegni organizzati da importanti asset manager europei. In questi incontri si parla di economia e finanza, lontani anni luce dalle imprese erotico-sessuali locali; come dire, finalmente aria fresca.
Penso che l'economia sia una delle scienze più vicine alla filosofia ed alla psicologia, non una dottrina fredda e numerica ma qualcosa di profondamente intrecciato con le esigenze umane, con i pensieri e i desideri degli uomini presi singolarmente e dei popoli.
Dico questo perché il messaggio che univocamente ci è stato trasmesso è che ci troviamo di fronte a mutamenti epocali nei quali assisteremo gradualmente, ma con una forte accelerazione, all'ingresso ed alla affermazione sulla scena dell'economia mondiale di nuovi popoli.
Mi fa sorridere la pochezza culturale di chi si accanisce contro questo fenomeno, minacciando persino inutili dazi , come se fosse possibile fermare un immenso fiume in piena con l'ausilio di una spugna. Sarebbe molto meglio cercare di governare piuttosto che combattere.
Orbene, quelli che fino a qualche anno fa consideravamo come paesi emergenti, sono ormai emersi; Cina, in testa, Russia, India e Brasile sono ormai solide ed affidabili realtà e dietro a questi colossi, il cui PIL si avvia a diventare una componente prevalente di quello mondiale, ci sono altre nazioni in forte crescita non solo economica. Nei cosiddetti paesi emergenti abbiamo da una parte l'età media bassa, dall'altra una fortissima spinta a migliorare la qualità della vita , un insieme pressoché invincibile.
Dobbiamo rassegnarci al declino. Lo so è triste, ma solo se pensiamo alle nostre vite singole mentre cercando di osservare storicamente il fenomeno vediamo che è del tutto normale un avvicendamento di protagonisti nella grande commedia della vita.

giovedì 4 novembre 2010

Voglio cancellare i Berlusconi e tutta la corte!

Che barba che noia!


Davvero non se ne può più. Ha ragione chi dice, ma con tutti i problemi che abbiamo !?! Ma non è colpa di nessuno se abbiamo un anziano con più di qualche problema psicologico che, purtroppo per noi, è anche presidente del consiglio.
Eppure ormai ne abbiamo tutti quanti piene le tasche e la nausea ormai provoca una reazione naturale di allontanamento; che in fondo è quello che fa comodo a lui. Si parla , si parla, si parla fino alla saturazione ed allora entra in gioco il meccanismo dell'autotutela che fa girare canale, saltare la pagina del giornale, evitare il consueto dibattito con l'arrampicamento sugli specchi, sport cui sono obbligati i sodali dell'utilizzatore finale. Ma qualche dubbio affiora. Le ultime rivelazioni mi hanno fatto venire più di qualche brivido lungo la schiena per il timore che, per quanto plausibili, possano essere del tutto od in parte inventate da qualche avvenente giovinetta che usufruisce in questo modo di una facile evidenza mediatica. Ma l'effetto potrebbe essere nefasto anche per tutte le verità che sono venute fuori con l'affaire Ruby e col precedente campano della Noemi. Insomma se dovesse venir fuori che qualcuna o tutte le ultime affermazioni del filone siciliano dell'affare escort, sono inventate , questo produrrebbe un immediato effetto diluente sulle tante verità circa le bizzarre abitudini sessuali del nostro Premier.
Ora si è anche inventato che potrebbe essere una vendetta della mafia; vendetta per cosa poi?

lunedì 1 novembre 2010

Del lunedì in generale.



Quando ero più bravo leggevo tutti i blog degli amici e commentavo; da un po' non ci riesco più, m'è venuta addosso una gran pigrizia che mi fa scrivere pochissimo. Non so perché, forse è il cambiamento di stagione cui spesso imputiamo tante colpe, anche quelle che non ha.
Oggi però volevo parlare del lunedì.
Su questo giorno della settimana si sono da sempre addensate tutte le aspettative ed i propositi di cambiamento; da lunedì comincio la dieta, da lunedì vado a correre, da lunedì smetto di fumare e così via di buon proposito in buon proposito.
Il lunedì insomma è l'inizio e la fine di molti progetti, l'alibi di quelli che in cuor loro sanno che non ci sarà nessun lunedì perché per iniziare o finire qualcosa, quando lo si vuole veramente, non importa il giorno della settimana.
L'importante in fondo è fare i conti con se stessi e dirsi con onestà che non c'è lunedì che tenga se non ti va di fare qualcosa.
A me oggi andava di fare lo spezzatino di vitello con capperi e olive taggiasche e metterci a fianco del riso venere, profumato ed affascinante e così ho fatto.
Ma non perché era lunedì, appunto.

mercoledì 27 ottobre 2010

Quello che non saprò più.


La morte di mia madre, avvenuta ormai da oltre un anno, ha interrotto quel filo di ricordi che mi legava a lei, ai miei nonni ed ai loro genitori; non c'è più, per motivi inevitabili, quella memoria che lei aveva ereditato e che in parte ho ereditato.
Ma molte cose della mia famiglia e di come ha attraversato, tra mille peripezie, il secolo scorso e parte di quello precedente, sono andate perdute. Mia madre era nata nel 1928, in piena era fascista, ed aveva vissuto da adolescente la guerra; tante volte ci aveva parlato di quegli anni e di come lei li ricordava, i fatti e le persone che avevano lasciato, nel bene o nel male, un segno indelebile nei suoi ricordi di fanciulla. Ancora adesso, se solo mi concentro, mi sembra di sentire il racconto del suo 8 settembre, di dove stava e di come era tornata a Roma attraverso mille peripezie. Forse nel tempo quel racconto si era arricchito di particolari che in qualche modo la sua mente aveva sovrapposto a quelli realmente vissuti, ma quel viaggio verso la capitale era stato comunque un passaggio dalla adolescenza alla vita adulta.
Ora che non c'è più ripenso mille volte con nostalgia alle sue parole che a volte, come capita, ascoltavo quasi distrattamente avendole sentite altre mille volte;eppure vorrei tornare indietro e chiedere ancora più notizie e informazioni, scavare più a fondo nei sentimenti di una giovinetta esposta così drammaticamente ad avvenimenti che collettivamente si fanno storia ma che sono la somma di mille piccole vite, cui gli eventi tolsero più di qualcosa.
Questo pensiero mi è tornato in mente con prepotenza cercando di ordinare tutte quelle carte, fotografie e lettere, che avevo affastellato subito dopo la sua morte non avendo ancora la forza sufficiente per esaminarle senza farmi travolgere dalla commozione; ora tante fotografie e tante lettere aspettano una spiegazione, un' indicazione che resterà purtroppo senza risposta.

domenica 24 ottobre 2010

Alesciandro.


Mi ha sempre chiamato così, con una “esse” sola e molto trascinata, in quella musicalissima calata bolognese.
Non siamo mai andati molto d'accordo, troppo diversi nel modo di intendere la vita e le relazioni con le persone; quando eravamo giovani, perché tra di noi ci sono solo sedici anni di distanza, io tolleravo con fatica la sua arroganza tipica delle persone che ignorano la loro ignoranza e credono di essere dispensatori di saggezza. Troppo distanti in mille cose, furbo e traffichino lui, ingenuo ed idealista io. E poi c'era che io ero l'altro uomo in casa ed era necessario ribadire sempre il ruolo del maschio dominante; all'inizio ci stavo male, non capivo l'atteggiamento di quest'uomo che avrebbe potuto anche essermi amico, con il quale a volte era anche possibile divertirsi, quando non si rischiava la rissa per la sua pessima abitudine di parlar male di chiunque. Poi sono passati gli anni e sono cambiate molte cose; la moglie dopo trent'anni di angherie l'ha lasciato da un giorno all'altro e lui , all'inizio, si è molto appoggiato a noi. Negli ultimi anni riesco a guardarlo con occhi diversi, quasi con tenerezza; penso che in fondo sia stato un uomo molto infelice, un eterno bambino cui nessuno mai poteva dire di no. Stamattina, partendo, l'ho salutato con un affetto che mi ha stupito, davvero mi dispiaceva della sua partenza, nonostante abbia mantenuto intatta la capacità di parlare per ore del nulla. Salutandolo con la mano mentre l'auto si allontanava ho pensato che oggi nessuno dei due ha più bisogno di interpretare un ruolo e forse, dopo tantissimi anni, possiamo essere l'uno verso l'altro solo noi stessi.
PS: lui è il secondo da sinistra.

sabato 23 ottobre 2010

Era meglio se dormivo.


Non riesco più a scrivere con continuità.
Poco male, dirà qualcuno. Si, poco male. Tanto più quando non si hanno idee, non si trova il tempo (notare che ho scritto “non si trova” e non “non si ha”......qualcosa vorrà pur dire!), si gira per giorni attorno ad un progettino, un inizio di argomento. Forse sono diventato pigro o magari ho altre cose per la testa.
Ma stamattina, vorrei quasi dire stanotte, ho avuto tutto il tempo di far girare un po' di idee nella testa ed è davvero incredibile quanto lontano possano arrivare se solo le si lascia libere.
In effetti tutto nasce da una cosa che ho letto una decina di giorni fa. Sembra che la progressiva diminuzione della produzione di dopamina riduca la capacità di fissare le esperienze nella memoria; la dopamina è un neurotrasmettitore che è si è accollato la bella responsabilità di farci ricordare ciò che abbiamo vissuto, in modo permanente. Infatti negli anziani, che appunto iniziano gradualmente a produrre meno dopamina, si determina quel fenomeno per cui si ricordano avvenimenti di tanti anni prima e si dimenticano fatti recentissimi.
Dunque....di cosa stavo parlando? Ah, si: la dopamina. Allora leggevo che l'assunzione di questa sostanza artificialmente prodotta potrebbe ridurre, se non risolvere definitivamente, questo problema.
Insomma la chimica è responsabile di un sacco di cose; pensate voi che quello che noi ricordiamo, ad esempio, come il momento in cui ci siamo innamorati di una persona , quell'emozione, il batticuore, le mani sudate, le farfalle nello stomaco, altro non è che una serie di reazioni chimiche. Sostanze che girano nel nostro organismo, che si combinano , che inducono altre sostanze. Punto. Allora mi sono chiesto : possibile che un giorno tutte le emozioni che noi attribuiamo ad una determinata situazione, possano essere indotte chimicamente?
Chessò, un bel tramonto, un bel paesaggio, una risata, sesso, amore insomma tutta una serie di emozioni con una semplice pillolina? Di sicuro alcune affinità che si possono ritrovare tra persone, sono legate a qualcosa di inspiegabile e magari le combinazioni chimiche potrebbero svelare qualche mistero.
Avete visto?!? L'avevo detto che era meglio se dormivo!

domenica 17 ottobre 2010

Come si cambia........


Ci sarebbero tante cose da dire, ma tante davvero; gli avvenimenti di cronaca che hanno segnato questi ultimi giorni meriterebbero da soli un approfondimento. Ma è difficile e non voglio arruolarmi nella schiera dei sedicenti opinionisti che grondano scempiaggini da bar o da ascensore. Il male spesso si annida dentro di noi, in seno alla famiglia, in barba a tutti quelli che indicano l'alieno come responsabile di ogni malefatta solo per rassicurare se stessi; meglio sarebbe se accettassimo semplicemente il fatto che alcune cose sono totalmente imprevedibili. Semmai mi colpisce di più l'idea che un un gruppo di ragazzi possa scrivere sotto casa di un involontario assassino, ma pur sempre assassino, “Alessio libero” come se la libertà di cui sarebbe stato ingiustamente privato fosse più importante di quella di un'altra persona, di vivere una vita serena. E' lo spirito del branco, di appartenenza, quello spirito che spinge questi ragazzi, che forse mi fanno più pena che rabbia, a scrivere senza pensare; è la totale mancanza di una scala di valori secondo cui la vita sarebbe al di sopra di tutto a prescindere. Sinceramente mi piacerebbe chiedere perché “Alessio libero” !
Ma in effetti è d'altro che vorrei parlare. E più precisamente di una cosa che ho letto alcuni giorni or sono, non ricordo dove e non ricorda chi.
Secondo questa teoria non sarebbe vero che noi cambiamo; noi restiamo sempre uguali ma cambia, semmai, la percezione che abbiamo di noi stessi al mutare delle condizioni.
E' una teoria interessante e ha senz'altro un fondamento logico.
Tanto per fare un esempio, che mi è venuto in mente , saremmo come una città dove c'è già tutto, strade , case, giardini, palazzi, e noi, diciamo, dei turisti che man mano che girano scoprono angoli nuovi. Questi angoli, questi scorci della città ci sono già, ci sarebbero comunque e ci saranno ancora, ma è la nostra visita che ce li rende evidenti.
Insomma è l'esperienza a farci scoprire qualcosa che , comunque , è già in noi.
Ma uno potrebbe dire, io da giovane apprezzavo un certo tipo di musica, o un tipo di donne o di uomini, se ora mi piace qualcos'altro vuol dire che sono cambiato. Potrebbe non essere così, potrebbe essere che ancora non avevo sperimentato quel tipo di musica, quella donna o quell'uomo , e che quella sensibilità era lì, pronta, aspettava solo di essere stimolata da qualcosa che l'accendesse.
Ora sto meditando su questa teoria per sapere, soprattutto, se può farmi vivere meglio o no.

mercoledì 13 ottobre 2010

Un'unione felice.



Questo film tocca con sapienza due argomenti fondamentali nella vita di ognuno di noi, anche di quelli che non lo credono : la cucina e l'amore.
La storia non la racconto perché invito chi non l'avesse visto a scegliere una sera, mettersi comodo in poltrona e immergersi nella storia ed in tutto ciò che regala.
La Streep è bravissima anche in questo ruolo di casalinga americana apparentemente svampita; l'unica pecca semmai è il doppiaggio un po' eccessivo; la Adams è graziosissima, brava e tanto tanto capace di “recitare” le ricette.
Di tanto in tanto, ma più verso la fine, mi sono commosso (mannaggia ai vecchi!!!) specie quando , tra una ricetta e l'altra, veniva fuori quel bel quadretto di una coppia giovane che si ama, si abbraccia, si confida, è complice, guarda dalla stessa parte, condivide.
Fortunati loro protagonisti, anche se solo nel film, di quei gesti spontanei che riempiono la vita.

lunedì 11 ottobre 2010

Domande senza risposta.


Mi dice :
Non avrai altro Dio al di fuori di me.
Ma figurati, per me è già troppo uno, Dio me ne scampi e liberi (scusa Dio) da cercarne un altro!
Non nominare il nome di Dio invano.
Sempre o in determinati contesti è accettabile ?
Ricordati di santificare le feste.
Questo lo faccio!!
Onora il padre e la madre.
Vale per tutti? Oppure alcuni figli, constata la palese inutilità di uno od entrambi i genitori possono soprassedere? Ad esempio se a Fabrizio Corona e Belen Comesichiama nascesse un figlio, la creatura potrebbe sputare in faccia ad entrambi?!?
Non uccidere.
Beh questa mi pare condivisibile. Però, mi chiedo, tutti quei poveretti e poverette che, ad esempio, son finiti al rogo per quello che dicevano contano uguale? O anche lì bisogna contestualizzare?
Non commettere atti impuri.
Tipo? Adesso non dirmi anche tu che divento cieco perché, dopo quello che ho fatto, non ci credo più. E comunque , neanche nel lettone di Putin?!?
Non rubare.
Mai fatto. Anzi si, una volta delle caramelle. Però ho preso tante di quelle sberle che era meglio se mi beccavi tu.
Non dire falsa testimonianza.
Vabbè, dai. Certe volte qualche bugietta....piccola piccola....a fin di bene....
Non desiderare la donna d'altri.
E quelle libere?
Non desiderare la roba d'altri.
Se è roba buona si può sempre dividere.
Però ti chiedo: ma se mi sacrifico e rispetto tutte queste regole (che poi, sinceramente, vogliono dire tutto e nulla) tu mi garantisci una vita serena, senza tribolazioni, senza cattiveria? Un mondo dove non ci siano ingiustizie, prevaricazioni, violenze ? Un mondo dove i miei figli e quelli di tutti gli altri possano girare tranquilli, le donne possano passeggiare anche di notte senza timore? Un mondo dove davvero tutti siano uguali? Noo?!?
Beh, allora penso che mi regolerò a modo mio e che magari quando sarà il momento ce la vedremo io e te senza intermediari e mi giudicherai, supposto che io non ti stia solo sognando, per quello che ho fatto.
E poi parliamoci chiaramente, non è che l'idea di contemplarti per l'eternità mi attragga molto; e poi, per dirla tutta, è proprio l'idea di eternità che mi mette un po' in ansia.

domenica 10 ottobre 2010

E' stato morto un ragazzo.



Vedo due diversi modi, e certamente non solo questi, di leggere la notizia del risarcimento da parte dello stato alla famiglia di questo ragazzo. Da una parte l'implicita ammissione di responsabilità da parte della forze dell'ordine (fa quasi sorridere chiamare così gli agenti coinvolti nel caso) dall'altra l'amarezza per quella che può considerarsi, per certi versi, la conclusione del caso dopo ben cinque anni di bugie e depistaggi vergognosi.
Colpiscono, come tante altre volte, le parole così commoventi ma anche civili della mamma di Federico; vi si legge stanchezza, di più, sfinimento, per una battaglia che va avanti dal 25 settembre del 2005. Una lunga battaglia iniziata con coraggio nonostante il dolore per la perdita del figlio, una lunga battaglia portata avanti contro chi avrebbe dovuto proteggere Federico e non privarlo della sua giovane vita. Oltre all'ingiuria di una morte inutile, oltre allo sbigottimento per le reticenze, gli inganni, le mistificazioni c'è il terrore di dover lottare contro il potere. Un potere che dovrebbe tutelare e che invece uccide; le forze dell'ordine si chiamano, ma di quale ordine parliamo?
Questa storia mi ha sempre colpito profondamente perché io ho un figlio che si chiama Federico e che ha la stessa età che avrebbe avuto oggi quel ragazzo se un gruppo scellerato di persone non avesse abusato della sua autorità, facendosi allo stesso tempo giudice e carnefice. Queste persone sono già state condannate e con tutte probabilità lo saranno anche con sentenza definitiva ma con altrettanta probabilità resteranno nelle forze di polizia. E questa, in fondo, è la cosa più intollerabile.

domenica 3 ottobre 2010

Relativismo? Si, grazie.



Quest'uomo, che non lascerei in compagnia solitaria nemmeno del mio gatto, quest'uomo che condivide il cognome con l'omonimo pilota, questo fine pensatore che guida il Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova Evangelizzazione, ci ha regalato una nuova perla di saggezza pastorale dopo quella sulla comunione al divorziato Berlusconi.
In breve, secondo il nostro, la bestemmia del Cavaliere va contestualizzata, ovvero va inserita nel contesto nel quale è stata detta; per cui, essendo un contesto goliardico e ridanciano, la bestemmia che, va ricordato, infrange il secondo comandamento,non ha lo stesso valore di quella detta, per dire, allo stadio dal calciatore che sbaglia un gol, dall'automobilista che schiva miracolosamente un pedone distratto, dallo studente beccato impreparato dalla professoressa di latino.
Così, con buona pace di tutta la dottrina ecclesiale, che ci ha fatto credere in questi anni che contro il morbo invadente del relativismo morale ed etico non sono possibili mediazioni, ecco introdotta la categoria della “contestualizzazione”.
Mi ero ripromesso di non occuparmi più di queste cose, tanta è la frustrazione nel vedere la verità piegata alle convenienze di ciascuno, che mi ero imposto un doveroso silenzio; ma di fronte alle evoluzioni speculative di costui non ho potuto tacere ulteriormente.
Perché poi a me, sinceramente, che il Cavaliere bestemmi non me ne frega un bel niente anche se, come ho detto alcuni post fa, non amo la bestemmia; mi interessa piuttosto la sfrontatezza di chi, come Fisichella o Giovanardi, si impegna in pericolosissime evoluzioni dialettiche per giustificare l'ingiustificabile. Il secondo dei due ha affermato addirittura che non è grave la bestemmia quanto il fatto di aver diffuso il video. Amen.
Non mi schiero tra coloro che salutano le prese di posizione di buona parte del mondo cattolico con un sospiro di sollievo, come a dire: Vedete, i cattolici condannano quella bestemmia, anche se in un “contesto” particolare, anche se in un momento quasi privato. No.
Io credo che non sia un caso che proprio su un peccato tutto sommato veniale ci sia stata questa levata di scudi quando ben altri avrebbero dovuto essere i motivi di condanna in tutti questi anni ; ma si sa, la chiesa è molto attenta alla forma un po' meno alla sostanza.
Sanno “contestualizzare” loro.
PS: in occasione di questo post rispolvero un tag che avevo messo in soffitta.

giovedì 30 settembre 2010

Che avrà voluto dire ?!?


C'era il mare. E questo già era un aspetto piacevole; un mare strano però, vicino e lontano, grande ma piccolo, a strapiombo ma con la spiaggia. Insomma in un sogno ci si può mettere tutto, non si ha bisogno di quadrare le cose; l'importante, in un sogno, è che si stia bene, che lasci al mattino un buon sapore. Altrimenti è un incubo.
Stavo in un posto gradevole, in una casa gradevole che però non si era liberata ed era come se convivessimo con altre persone, ma non era fastidioso anzi c'era un clima di serena coabitazione. Io ero come ora, ma solo dentro, fuori ero diverso, forse giovane non ricordo. Ma una cosa me la ricordo bene : vivevo in quella giovinezza ciò che nella vita vera non ho vissuto; avevo sensazioni che avrei voluto provare e non ho provato, ricevevo qualcosa che, invece, mi è stato negato. E nel sogno sapevo che un giorno avrei provato nostalgia per quello che non c'era stato e mai ci sarebbe stato.
Stamattina mi sono svegliato con un senso di sottile smarrimento, con la consapevolezza di aver capito qualcosa che finora mi era sfuggita: l'affetto, la tenerezza, la complicità, l'intimità sono come il pane, bisogna consumarle fresche. Dopo possono essere buone lo stesso ma non sarà la stessa cosa.

domenica 26 settembre 2010

Breve storia di ordinari disguidi.



Sono di nuovo operativo a 360°, intendendo con ciò che è tornato l'adsl anche nella casina.
Come dicevo nel post precedente dal 6 settembre eravamo privi di collegamento e di voce e solo venerdì siamo riusciti a tornare cittadini come tutti gli altri.
Brevissimamente, è successo questo. A marzo sono stato contattato telefonicamente da un noto operatore, di cui non faccio il nome, per l'offerta di un contattato che mi sembrò da subito assai conveniente. Dopo aver aderito ricevetti il contratto che rispedii prontamente debitamente firmato; da allora, per molti mesi, non seppi più nulla, nonostante i miei costanti solleciti. Il sei settembre scoprimmo di non avere più linea adsl e, cosa assai più grave, collegamento telefonico. Da quella data ogni giorno ho telefonato al call center dell'operatore sollecitando il ripristino della linea ottenendo risposte piuttosto evasive da incolpevoli addetti sin quando, esasperato, mi sono deciso a rivolgermi al CORECONS, denunciando l'accaduto e richiedendo un loro intervento.
Come sarà come non sarà due giorni dopo la mia denuncia ho ricevuto il modem dedicato, una telefonata nel quale mi si chiedeva se avevo bisogno di assistenza per l'istallazione; poi, dulcis in fundo, mi ha contattato il servizio legale proponendomi cinque mesi di abbonamento gratuito per il disagio subito.
La morale di questa modesta vicenda (non sto parlando di case a Montecarlo o corruzione di testimoni) è che bisogna utilizzare gli strumenti di cui i cittadini dispongono per far valere le proprie ragioni e soprattutto che, almeno per la mia esperienza, queste istituzioni, una volta sollecitate, funzionano egregiamente.

lunedì 20 settembre 2010

Ci sono e batto un colpo. Uno solo però !




Posso addurre due giustificazioni, prima di venire accompagnato dai genitori: la prima è che ho litigato violentemente con Tiscali e sono senza adsl e, cosa ancor più grave, senza telefono; la seconda è che sono in una fase di profonda pigrizia. E' come se ancora non fossi tornato del tutto dal Salento.
Tornerò, lo so, prima o poi; l'ho già fatto altre volte. Mi fa così, mi prende quell'indolenza che si alimenta di se stessa.
Però vi leggo.

domenica 5 settembre 2010

Personaggi ed interpreti.


P1010157, inserito originariamente da unodicinque55.


Gli abitanti di Borgagne si dividono in taciturni e logorroici. Avrete capito che il sagrestano appartiene alla prima categoria; nella seconda metto il proprietario del Bar degli Amici.
Ora, se sei una persona tendenzialmente silenziosa chiamalo Bar dei Conoscenti ma non certo degli Amici, che è difficile fare amicizia con uno che non parla mai! Al Bar degli Amici entri e se non chiedi tu quello che vuoi , stai certo che quel timidone che sta dietro al banco piuttosto che farti la classica domanda, cosa prende ?, si farà sparare. Molto probabilmente quel locale l'ha ricevuto in eredità da un parente, altrimenti uno così difficilmente avrebbe fatto quel mestiere. Magari la guardia notturna o il custode di un faro, ma mai il barista.
Diversamente il proprietario del supermercato Gulliper (grazioso calembour ) è un logorroico non conclamato, nel senso che la prende da lontano, sembra che parli controvoglia , è parco di parole all'inizio; ma è una tecnica, tu lo vedi restio alla conversazione e ti apri, quello all'inizio recalcitra poi non ti molla più!! Però, a onor del vero, debbo dire che è stato un consigliere prezioso per scoprire luoghi che probabilmente non avrei visto se non me li avesse segnalati; però appena cercavo di smarcarmi lui si comportava come il più roccioso dei difensori e mi si incollava addosso senza darmi respiro. In una categoria a parte metterò Maria Arcona (il nome è strano ma deriva da una delle tante madonne che costellano la nostra bella penisola) metà taciturna e metà logorroica a seconda del ruolo svolto. Maria Arcona l'ho vista in due vesti, pantaloni e maglietta sobria nel ruolo di imprenditrice di azienda agricola; miniabito nero nell'altro, quello di proprietaria di un agriturismo, in entrambi seducente come un maresciallo dei carabinieri. Però anche lei di una gentilezza d'altri tempi e per una persona che ogni giorno dell'anno si sveglia alle quattro e un quarto per adempiere all'attività di imprenditore agricolo è davvero moltissimo.
Altre piccole perle di questa collana me le riservo per i prossimi giorni, che se metto tutto nel calderone cosa scrivo d'ora in poi?
A latere dirò che la foto ritrae i santi vestiti da moschettieri dei quali però purtroppo non posso raccontare nulla.

sabato 4 settembre 2010

Due o tre cose che so di lui.


P1010575, inserito originariamente da unodicinque55.


Parlo del sagrestano.
Che bestemmi l'avete capito e che probabilmente sia un'abitudine anche; se l'ha fatto davanti a me senza conoscermi affatto è possibile che sia una specie di intercalare. A me non piace la bestemmia, non le dico e mi da fastidio ascoltarle, le ritengo inutili. Che l'abbia fatto davanti alla chiesa è ininfluente, per quel che mi riguarda, non sarei del tutto contrario a trasformare l'edificio attualmente destinato al culto, in un grazioso loft dove trascorrere le vacanze estive. Le mie ovviamente.
Le cose che so di lui sono altre. Un paio me le ha dette lui, una di queste l'ho potuta verificare di persona; un'altra ancora l'ho saputa per caso da una fonte diversa che , ovviamente, non ho potuto verificare, quindi ve la cedo con beneficio d'inventario.
Dunque il sagrestano è un ex infermiere professionale, ha lavorato in ospedale ed è attualmente in pensione; ha un'altra passione , oltre a quella di cui vi parlerò in seguito, ed è la taranta. E' un appassionato ballerino di taranta, frequentatore delle feste di paese durante le quali si esibiscono gruppi salentini e non ,che suonano quel tipo di musica. Lui me l'ha detto con l'aria di chi confessa un peccato, un vizio al quale non sa e non vuole resistere; ma lo sa, dice, che sono capace di ballare per ore tanto da dovermi cambiare più volte la camicia? Io sorrido, sinceramente mi sembra un'esagerazione. Mi fa, lunedì sera a Carpignano, pochi chilometri da qui, faranno una serata dedicata alla taranta. Si avvicina e quasi sussurra, verrà? Dico di si, complice e divertito.
L'idea ce l'avevo fin dalla partenza, anzi per l'esattezza in programma c'era la Notte della Taranta il 28 agosto a Melpignano.
Arriviamo nella piazza del paese piena di gente che già iniziano a suonare; la musica ti prende, è qualcosa che arriva dentro e ti fa muovere ad un ritmo irresistibile con passi che non conosci. Ci sono tante persone, moltissimi giovani , ovunque coppie occasionali si lanciano nella danza è uno spettacolo affascinante, quei passi, quegli inchini, quel girarsi attorno uomo e donna , tutte movenze che rimandano ad un corteggiamento anche se, mi dicono, non solo a quello tanto che non è inusuale veder ballare persone dello stesso sesso. Però mi piace.
Il sagrestano è lì, in maglietta che sembra pre-sudata , pantaloncini corti e sandali saltella agitando le braccia che più che un onesto ex infermiere sembra un satiro; ciò che non può non colpirmi è che tutti quei saltelli e quelle giravolte le fa in coppia con una bella ragazza alta quasi il doppio di lui e con lunghi capelli neri e ricci. Hai capito il sagrestano?!? In un attimo di riposo ci vede e si avvicina; vi piace, chiede, sudato ed ansimante. Molto, dico io. Si, dicono più tiepide le femmine di famiglia. Ma si sa , io sono un entusiasta!
Quando si immerge di nuovo nella calca sudante per un nuovo pezzo, col sacchetto delle camice di ricambio in mano, noi approfittiamo per allontanarci.
Si si , l'abbiamo visto il sagrestano, dico al barista la mattina dopo; ballava che sembrava “tarantolato” e poi vedesse con che bella ragazza ! Strano, ribatte a mezza bocca, perché lui preferisce gli uomini.
Ecco questa è l'altra cosa che ho saputo. Non mi interessano più di tanto i gusti sessuali delle persone, non sono per me motivo di discriminazione di alcun genere.
Ammetterete però che un sagrestano che bestemmia, balla la taranta ed è attratto dagli uomini non è cosa di tutti i giorni.

giovedì 2 settembre 2010

Personaggi.


P1010383, inserito originariamente da unodicinque55.

Al mattino, esattamente come avviene a casa, mi svegliavo presto. Mi piace camminare con l'aria ancora fresca e poca gente in giro, si osserva meglio, non si è distratti dalle persone. A Borgagne, frazione del Comune di Melendugno, provincia di Lecce, al mattino presto ci sono solo uomini, pochi, in canottiera , davanti al Bar Sport; in effetti di bar a Borgagne ce ne sono ben cinque, che per duemilacinquecento anime non è poco, però gli uomini sono tutti davanti al Bar Sport. Saluto, perché sono educato e quando, oltre a me, ci sono tre o quattro persone al massimo, mi sembra brutto tirare dritto senza salutare : Buongiorno ! Buongiorno dicono. Ecco, ho rotto il ghiaccio. Mi metto a fare foto alla piazza ed alla Chiesa di S. Antonio, in Piazza S. Antonio, la piazza principale stante che altre non ce ne sono. Uno mi dice: Entri pure, faccia le foto anche dentro. Non so se posso,mi schermisco, magari è vietato. No no, entri pure e poi qui c'è il sagrestano, dice indicando un ometto basso, cicciottello e dalla faccia simpatica che annuisce. Ringrazio ed entro. La chiesa è molto più bella fuori, ma molto molto!! Dentro è normale a parte due statue vicine di santi, credo, che sono vestiti come due moschettieri; quando esco il sagrestano è lì, villeggiate a Borgagne, chiede? Resto di sasso, non sentivo più la parola “villeggiare” da almeno quarant'anni! Si, dico, siamo qui da ieri. Ah, fa, e dove state? Dal Signor C., faccio. Ah Porco Dio (scusate ma è testuale) dice lui, pure la casa si affittano!!! Ecco, questo è stato il primo impatto con gli abitanti di Borgagne, frazione del Comune di Melendugno, provincia di Lecce. A parte questo, che forse è più pittoresco che altro, sono persone cortesissime e cordiali, disponibili come forse solo nel meridione accade; certo dopo qualche giorno tutti mi salutavano e probabilmente chissà quali illazioni avranno fatto vedendo che tutte le mattine giravo con le sporte della spesa, però chissenefrega, dico, un piccolo prezzo bisognerà pur pagarlo per essere accettati da una comunità. Si perché il bello di questa mia “villeggiatura” è stato proprio questo: dopo un paio di giorni mi sentivo già Borgagnese d'adozione e quasi quasi parlavo pure con quella cantilena che mette le frasi come in salita, le “e” strettissime e le “o” larghe. In linea di massima non sono un solitario, mi piacciono le persone, non mi piace la gente; cioè cerco di vedere ognuno come un singolo e non come appartenente ad una massa indistinta.
Nei giorni successivi ho fatto molte altre scoperte, ma di queste parlerò in seguito.

mercoledì 1 settembre 2010

Salentu : lu sole, lu mare, lu jentu.


P1010422, inserito originariamente da unodicinque55.

Non riesco a scriverne.
Delle mie vacanze dico. Non so perché. Sarà che ho cercato di assorbire ogni cosa, ho lasciato che ogni più piccola sensazione mi pervadesse, sono stato quasi passivo per non lasciare nulla. Ho guardato, odorato, toccato, assaporato le pietre, gli alberi, il mare, persino le persone.
E ora mi trovo con tutto questo materiale senza riuscire a dargli una forma.
Penso che sia l'intensità, ecco credo sia questo; perché mi ripeto che non sono stato in vacanza, in ferie ma ho fatto un viaggio ed ho viaggiato in luoghi che non avevo mai visto e sono partito con l'animo pronto ad accogliere tutte le cose che mi sarebbero passate davanti. Ho guidato per tanti chilometri, settecentodieci per l'esattezza, prima di arrivare ed anche quelli hanno fatto parte del viaggio; perché se ti sposti di tanto cambia tutto: il panorama, il clima, l'architettura delle città, le persone e le abitudini, il modo di parlare, il tipo e la dimensione delle piante. Tutto.
Mentre ero lì pensavo alle tre cose che più mi avevano colpito, a quali sensi erano stati maggiormente sollecitati, allora mi dicevo, la vista prima di tutto, l'odorato e poi il gusto. Mi sono ripetuto: parla dei colori , degli odori e dei sapori. 
I colori sono il bianco il blu ed il verde; il bianco della pietra e dell'intonaco delle case basse e squadrate a filo della strada; il blu del mare ma anche delle persiane chiuse, il verde dei cactus e degli ulivi ma anche delle porte serrate a riparare dal sole; i profumi intensi della frutta, profumi dimenticati negli scaffali del supermercato, dell'origano selvatico raccolto a mazzetti e seccato al sole, della terrà cotta dai raggi roventi, della salsedine portata dal vento sempre presente; sapori nuovi ed antichi, sapori veri, sapore di pane, di grano, di orzo, di melanzane, di pomodori, di olio dal gusto intenso.
La bellezza del Salento toglie il fiato; ci vuole un po' per riprendersi e dopo tutto sembra più triste nel confronto con la luce che raggiunge ogni pietra. Le distese di ulivi separate dai bassi muri a secco sembrano non finire mai e stupisce la maestosità delle piante di cactus cariche di fichi dolcissimi.
Voglio parlarne ancora, devo far uscire un po' per volte tutte le parole che mi sono ripetuto in questi giorni; è tutto troppo bello per non condividerlo.
Volevo scegliere un'immagine tra le tante che ho rubato, un'immagine che non fosse una cartolina ma qualcosa di diverso, particolare che non è facile vedere. Così ho scelto questa distesa di lenzuola bianche stese ad asciugare tra gli ulivi, un'immagine dal sapore antico, inusuale che ho preso un giorno tornando dal mare e col caldo soffocante non sono riuscito a non fermarmi lì a portarmi via il ricordo di quelle presenze evanescenti.

sabato 14 agosto 2010

Certe notti.



Questo pezzo è uscito nel '95.
L'anno dopo sarebbe nata mia figlia che l'ha scelto come colonna sonora di questa sua estate.
Le cose avvengono ogni giorno e ci danno tempo per abituarci ai cambiamenti delle persone che ci stanno vicino; anche di noi stessi notiamo i mutamenti solo riguardando più indietro nel tempo. Poi, però, ci sono come dei salti, delle accelerazioni improvvise, delle scoperte inaspettate che si fissano nella memoria e a distanza di anni ci fanno dire che lì ci fu un discontinuità nel percorso lineare della nostra esistenza.
Stamattina, mentre aspettavo di far venire un'ora decente per alzarmi, mi venivano in mente mille parole, ma parlare di cuore senza scendere nella banalità è sempre difficile, o forse è il cercare parole speciali che ci fa correre il rischio di cadere nel  “moccismo”.
Così, se devo dire, quello che mi ha colpito è stata l'espressione degli occhi, quegli occhi neri che guadano l'obiettivo con una dolcezza nota eppure diversa, nemmeno quelle braccia scure che la cingono e quel viso un po' spigoloso che le sta appena dietro. Certo non è la prima volta che le piace qualcuno, però 'stavolta è diverso : ho visto quella luce, quel lampo che parla di un languore nuovo e sconosciuto. La strada è molto lunga, amore mio, ed è importante che tu riesca a capire quali sono le cose davvero importanti, ma per capirlo veramente dovrai soffrire un po' perché nulla è gratuito ed imparare costa fatica. Ma di tutto conserverai ricordi dolci, anche dei momenti brutti che il tempo attenuerà fino a farteli ricordare quasi con tenerezza. Di me vorrei che prendessi l'entusiasmo che non tramonta mai.

giovedì 12 agosto 2010

Canonizzazione.


In questo momento della storia repubblicana Fini è diventato il beniamino degli antiberlusconiani; non si potrebbe non guardarlo con simpatia, considerando che probabilmente (a parte i giudici comunisti) è la persona che più ha fatto soffrire il nostro caiNano negli ultimi anni. Forse persino più della signora Veronica.
Ma, come si suol dire, io voglio ricordarlo così, come l'uomo che è stato Vicepresidente del Consiglio per cinque anni, che non ha battuto ciglio sulle leggi più schifose dopo quelle razziali, emanate, guarda te il caso, proprio da quell'uomo della Provvidenza cui il nostro si è ispirato per anni; come l'uomo che ha taciuto di fronte agli attacchi sconsiderati che il suo ex sodale ha portato avanti negli ultimi sedici anni contro i magistrati, tutti nel loro insieme; l'uomo che , debuttando da vice, assistette impassibili alla carneficina di Genova.
Voglio ricordarlo così proprio oggi che potrebbe essere, ironia della sorte, colui che segna la fine del berlusconismo almeno nella sua fase conclamata.
Ma poiché sono fondamentalmente un buono e penso che ognuno si possa redimere sempre dandogliene l'occasione, ben venga il Fini legalitario e moralizzatore (come direbbe Lotito) purché questa sua nuova missione sia davvero sospinta dalla legittima aspirazione ad essere il leader di una destra europea, repubblicana, democratica.
Due paroline sulla casa di Montecarlo.
La prima è che, rispondendo alle farneticazioni di (scusate la parola) Gasparri, un conto è un bene privato come può essere l'immobile di un partito altro sono i soldi dei contribuenti utilizzati, se pur in modo indiretto, per pagare case a ministri; la seconda è più che una parola una curiosità : ma il Giornale ce l'aveva già il dossier su Fini? Io penso di si, perché il tempismo con cui la cosa è stata tirata fuori è troppo preciso per pensare ad una casualità. Allora mi chiedo : ma prima del “tradimento” del reprobo Gianfranco non era disdicevole aver venduto un bene del partito ad una società off-shore di un congiunto, sebbene acquisito? Oppure non conta tanto l'atto in se quanto la fedeltà al Capo e dunque l'onestà dei comportamenti non è un valore assoluto ma relativo? E ancora : quanti dossier, più o meno veri, saranno in possesso del caiNano? E questo non potrebbe essere un altro avvertimento verso un dissenso che sembra sotterraneo ma che stenta a venire alla luce, forse perché sono in molti ad avere scheletri più o meno grandi, nell'armadio? E da ultimo una domanda che mi toglie il sonno: il Giornale può essere considerato un giornale?

martedì 10 agosto 2010

Manutenzione ordinaria


Miei cari lettori, vi devo qualche spiegazione.
Ho deciso di mettere un po' di ordine nel mio blog. Nel web come ognuno di voi sa, c'è di tutto e di più ed ognuno che passa si può sentire in diritto di lasciare qualcosa di scritto: va benissimo, purché io possa sapere con chi sto parlando.
Per cui da oggi, ieri per la verità, a chi vorrà lasciare un commento chiedo il piccolo sacrificio di “loggarsi” e mi riservo il diritto di valutare il commento prima di pubblicarlo. Vi prometto in cambio che non censurerò nulla se non ciò che può riguardare la sfera personale, sia offensivo nei confronti delle idee che, condivisibili o meno, esprimo, offenda la morale comune o abbia contenuti violenti.
Ringrazio fin da ora coloro che vorranno continuare a leggermi ed a lasciare i loro sempre graditi commenti senza valicare i confini che ho tracciato.

venerdì 6 agosto 2010

Basta che funzioni.



Quando si tratta di nevrosi nessuno riesce a tratteggiarle meglio di Woody Allen. In questo graziosissimo film dipinge con pennellate da maestro un concentrato di stereotipi americani, dagli psicotici religiosi ai misantropi intellettuali, passando per una inizialmente vuota poco più che adolescente che nel corso della storia acquista , come gli altri personaggi d'altra parte, un suo spessore.
A parte questo, la pellicola è godibilissima con una morale che forse è sufficiente riportare pari pari dal film per far capire quanto la vita possa essere dolce se solo la si prende per quello che è e che offre.

"Quanto odio i festeggiamenti di capodanno....tutti vogliono disperatamente divertirsi, cercando di festeggiare in qualche misera patetica maniera! Festeggiare che cosa?.... Un altro passo verso la tomba? 
Ecco perchè non lo dirò mai abbastanza...qualunque amore riusciate a dare e ad avere...qualunque felicità riusciate a rubacchiare o a procurare; qualunque temporanea elargizione di grazia......Basta che Funzioni...!"

martedì 3 agosto 2010

Una pila di parole.



Me ne stavo comodamente seduto davanti al pc ed avevo preparato una bella e ordinata pila di parole , pronte per essere trasformate in un post. Ad un tratto il gatto, sapete quel gattino nero che circola per casa mia, mi è saltato senza nessun preavviso sulle ginocchia; così ho fatto cadere tutta quella bella pila di parole che si sono mischiate senza che riuscissi a ritrovare l'ordine nel quale avrei dovuto metterle per dare un senso compiuto. E mentre le continuavo a prendere e posare come si farebbe con i pezzi di un puzzle mi sono reso conto che pur dando un ordine diverso sembravano assumere un significato che non era quello iniziale, è vero, ma pur sempre sensato, logico e compiuto.
Così sono arrivato a questa conclusione : si può scrivere migliaia di volte usando solo un certo numero di parole, , ma se si lascia che a guidarci sia il cuore più del cervello, ogni volta quelle stesse parole possono regalare nuove emozioni.

sabato 31 luglio 2010

Putrefazione.


Lo spettacolo offerto dallo stato maggiore del sedicente Partito delle Libertà in occasione del compleanno del Ministro Rotondi, ministro per l'attuazione del programma e quindi di fatto un disoccupato, è stato forse una delle migliori rappresentazioni di una classe politica da tardo impero più che da terzo millennio. C'erano più iscritti nel registro degli indagati che al partito stesso, c'erano Ministri donne quindi rappresentanti delle istituzioni, con le tette di fuori (e non in senso metaforico) , c'era il Fido Scodinzolini e compagnia cantante.
Che dire, uno spettacolo disgustoso, proprio in un momento in cui il sedicente Partito delle Libertà autocertificava la sua sempre tardiva fine. Spettacolo dentro la politica e politica dentro lo spettacolo; un frame, come direbbe l'amica Jonuzza, che ferma nella melma più che nel marmo, la rappresentazione di una sedicente classe politica che fa della politica un luogo di mercimonio.
Sono preoccupato, sinceramente e profondamente, ma non tanto per me che ho avuto il privilegio di conoscere giorni nei quali la politica voleva dire Moro, Berlinguer, Pertini, Spadolini , ma per chi è nato negli anni '90 e che , nonostante la nostra pervicace volontà di non dimentica e far dimenticare, ha assistito solo a questo squallore e pensa, forse a ragione , che la politica oramai sia solo questo. Nani, ballerine e malfattori.

Separati alla nascita.