domenica 21 marzo 2010

Grandi verità e piccole bugie.


La seconda parte della frase è palesemente falsa.
Non solo perché io non sono il papà migliore del mondo ma anche perché non esiste proprio un papà migliore di tutti; esistono tentativi di papà, prove tecniche, papà bricoleur,papà presenti, papà assenti, papà pazienti, papà incazzati: io credo di essere un po' di tutto questo, a seconda del periodo, del momento , della situazione.
Però è bello che me lo abbiano scritto, è bello soprattutto che l'idea sia partita da quello che, in modo un po' furbetto, si definisce “la pecora nera”. Sa benissimo di non esserlo.
Era dai tempi delle loro elementari che non mi facevano un regalino per la festa del papà e sono sicuro, ed è quello che mi fa più piacere, che sia una richiesta di pace.
Io sono più che d'accordo e sarà un caso ma in questi due giorni tutto è filato splendidamente bene.

domenica 14 marzo 2010

Il primo in alto a sinistra.



E' da un po' di giorni che sto ruminando questo post.
Prima ho voluto trovare la foto da mettere, ho scritto le tre lettere ed ho cercato tra le immagini; beh, non ci crederete, ma ho provato una fitta di nostalgia per un periodo della mia vita così intenso ed intrecciato a doppio filo con tanti avvenimenti della storia del nostro paese ai quali ho partecipato.
Mi è venuto in mente di scrivere questo post assistendo attonito all'ennesima inquietante vicenda che ha segnato quest'ultimo stralcio di vita italiana, mettendo in prima pagina una squallida storia di “apprendisti stregoni”, “furbetti del listino”, “maneggioni della prima, seconda e , forse, terza repubblica” come se fossero protagonisti della storia.
La pubblicità dice, la mia banca è diversa, io dico, il mio partito era diverso.
Il primo in alto a sinistra era il posto che, tradizionalmente, occupava il simbolo del Partito Comunista Italiano; quel posto ce lo guadagnavamo con giorni di presidio costante, con turni che coprivano le ventiquattro ore, costellate di cambi con altri compagni, panini portati dai più giovani, sacchi a pelo, chitarre, risate e tanto ma tanto senso del dovere. Altro che scribacchiare all'ultimo minuto per cambiare qualche nome!
Si, è vero, i candidati li sceglieva il partito, ma alla luce di quello che è successo dopo e riguardando la caratura degli uomini e donne che ci andavano a rappresentare, non può non venirmi in mente una sola frase, stavamo meglio quando stavamo peggio!
Sentire il signore di Arcore, che costruiva le varie Milano 1, 2 3 ecc. negli anni in cui noi difendevamo la democrazia e anche la sua libertà , usare la parola “comunisti” , in senso dispregiativo, non mi fa solo male, mi indigna, mi infastidisce. Perché lui non sa nemmeno cosa ha significato per chi lo è stato, essere comunisti; oppure lo sa bene e nella sua totale “amoralità” , se ne sente estraneo e riconosce in quei valori di onestà, senso del dovere e delle stato, amore per le istituzioni repubblicane, un nemico irriducibile dei suoi loschi affari.
Il primo in alto a sinistra era il posto che ci guadagnavamo a costo di sacrifici personali; e non lo facevamo per essere i primi ed i più bravi, no, lo facevamo perché il nostro elettorato era fatto anche di tanta gente semplice, di operai, contadini, il cui livello di istruzione era ancora basso e che avevano bisogno di un riferimento sicuro. E trovare il simbolo, lì, era una certezza.
Il mondo è davvero cambiato e non amo fare il vecchio brontolone, anche se a volte temo di esserlo già diventato, però credo profondamente che quel tipo di formazione abbia segnato una generazione di persone che hanno sempre avuto chiaro davanti a loro il senso della giustizia e dell'uguaglianza.
Probabilmente oggi siamo inadeguati, lo ammetto, ma forse nel buttare l'acqua sporca, c'è andato di mezzo anche il bambino.

mercoledì 10 marzo 2010

A testate.


Forse siamo entrambi troppo orgogliosi per ammettere i nostri errori.
Ci scontriamo spesso perché siamo molto simili; il vizio della supponenza a volte ci appartiene, io credo, e ribadisco credo, di averlo mitigato col tempo, di aver avviato da qualche anno tutta una autocritica costruttiva per focalizzare quel che ho sbagliato con te (ma anche con gli altri, non credere). Tu sei giovane e pieno di spigoli come è normale che sia; ma a volte, ti assicuro, sai essere assolutamente indisponente e sembra quasi che tu lo faccia apposta, per rimarcare ogni volta una differenza e più rimarchi e più mi sembra di vedere me stesso anni fa, molti anni fa.
Vedi, nella vita spesso accade che ci venga assegnato un ruolo e soprattutto nella prima infanzia ma anche nella preadolescenza, tendiamo a confermare quel ruolo perché pensiamo che sia ciò che ci si aspetta da noi; lo sbaglio iniziale forse è solo quello, non riuscire a far sviluppare la personalità di un figlio ma catalogarlo a priori e poi valutare i suoi comportamenti in funzione di un modello preassegnato.
La lunga terapia familiare che abbiamo fatto, esperienza che mi sentirei di consigliare a prescindere, ci ha aiutato ma poi, ovviamente, ciascuno ci mette del suo a seconda del ruolo e della posizione che detiene nella famiglia.
Onestamente penso che abbiamo fatto molti passi avanti, progressi, soprattutto nella capacità di focalizzare i punti critici, che è già molto; ma quando anteponiamo la pancia al cervello accadono certe cose.
Io, da parte mia , ti voglio venire incontro perché sono più grande, perché sono il padre e perché, come diceva mia nonna, “chi ha più pazienza l'adoperi”; tu cerca di non vestire quella pelle di agnello che ogni tanto indossi, solo quando ti serve qualcosa.

martedì 9 marzo 2010

Finalmente istruzioni chiare!!!

Ve lo ricordate?



Essì. E' proprio lui : Tonino Carino da Ascoli.
Che quell'Ascoli aggiunto come ad indicare una provenienza indiscutibile, era diventato parte del nome; e quell'aria di chi sta sempre sul punto di scoppiare a piangere, quell'italiano in equilibrio instabile su un lessico sportivo che non disdegnava tentativi lirici.
Aveva , con gli anni, mostrato una buona dose di autoironia e così si era trasformato nel personaggio di se stesso.
Anche lui, come alcuni grandi cronisti sportivi di altri tempi, ha fatto un pezzetto della storia del giornalismo sportivo di questo povero paese.
Ciao Tonino, ti ricorderò con tenero affetto.

lunedì 8 marzo 2010

Priorità !


L'istinto sarebbe quello di chiudere gli occhi, tappare le orecchie ed aspettare che tutto finisca; oppure, in alternativa, pensare che è tutto un sogno, che Berlinguer è ancora vivo e che ora dirà qualcosa che ci farà vedere la realtà con la giusta prospettiva.
In alternativa decido di dedicarmi alla cucina, lasciando che l'immaginazione componga un quadro di colori-odori-sapori stimolante al punto giusto da spingere l'idea a trasformarsi in attività.
Tutto ciò per dire che il risultato è stata questa creazione che ho voluto chiamare “lasagnette, filetti di pesce e broccoletti”.
Io che l'ho assaggiato posso dire che merita una certa considerazione, ma a giudicare dalla reazione dei miei critici più feroci ed impietosi posso affermare che vale la pena di provare.
La ricetta non ve la posso dare e non perché io sia particolarmente geloso dei miei tentativi ma per il solo fatto che una ricetta vera non c'è.
Se parliamo di ingredienti posso dire che sono questi : lasagne Coop (di quelle che si possono mettere giù così, anche se io le ho lessate leggermente) , filetti di un pesce qualunque (cernia, merluzzo, brotula, platessa, ecc.) broccoletti (mi raccomando.......non lessati ma cotti a crudo), besciamella, parmigiano e burro (poco).
Provate e se avete bisogno di chiarimenti (ma non credo) chiedete pure.