sabato 14 agosto 2010

Certe notti.



Questo pezzo è uscito nel '95.
L'anno dopo sarebbe nata mia figlia che l'ha scelto come colonna sonora di questa sua estate.
Le cose avvengono ogni giorno e ci danno tempo per abituarci ai cambiamenti delle persone che ci stanno vicino; anche di noi stessi notiamo i mutamenti solo riguardando più indietro nel tempo. Poi, però, ci sono come dei salti, delle accelerazioni improvvise, delle scoperte inaspettate che si fissano nella memoria e a distanza di anni ci fanno dire che lì ci fu un discontinuità nel percorso lineare della nostra esistenza.
Stamattina, mentre aspettavo di far venire un'ora decente per alzarmi, mi venivano in mente mille parole, ma parlare di cuore senza scendere nella banalità è sempre difficile, o forse è il cercare parole speciali che ci fa correre il rischio di cadere nel  “moccismo”.
Così, se devo dire, quello che mi ha colpito è stata l'espressione degli occhi, quegli occhi neri che guadano l'obiettivo con una dolcezza nota eppure diversa, nemmeno quelle braccia scure che la cingono e quel viso un po' spigoloso che le sta appena dietro. Certo non è la prima volta che le piace qualcuno, però 'stavolta è diverso : ho visto quella luce, quel lampo che parla di un languore nuovo e sconosciuto. La strada è molto lunga, amore mio, ed è importante che tu riesca a capire quali sono le cose davvero importanti, ma per capirlo veramente dovrai soffrire un po' perché nulla è gratuito ed imparare costa fatica. Ma di tutto conserverai ricordi dolci, anche dei momenti brutti che il tempo attenuerà fino a farteli ricordare quasi con tenerezza. Di me vorrei che prendessi l'entusiasmo che non tramonta mai.

giovedì 12 agosto 2010

Canonizzazione.


In questo momento della storia repubblicana Fini è diventato il beniamino degli antiberlusconiani; non si potrebbe non guardarlo con simpatia, considerando che probabilmente (a parte i giudici comunisti) è la persona che più ha fatto soffrire il nostro caiNano negli ultimi anni. Forse persino più della signora Veronica.
Ma, come si suol dire, io voglio ricordarlo così, come l'uomo che è stato Vicepresidente del Consiglio per cinque anni, che non ha battuto ciglio sulle leggi più schifose dopo quelle razziali, emanate, guarda te il caso, proprio da quell'uomo della Provvidenza cui il nostro si è ispirato per anni; come l'uomo che ha taciuto di fronte agli attacchi sconsiderati che il suo ex sodale ha portato avanti negli ultimi sedici anni contro i magistrati, tutti nel loro insieme; l'uomo che , debuttando da vice, assistette impassibili alla carneficina di Genova.
Voglio ricordarlo così proprio oggi che potrebbe essere, ironia della sorte, colui che segna la fine del berlusconismo almeno nella sua fase conclamata.
Ma poiché sono fondamentalmente un buono e penso che ognuno si possa redimere sempre dandogliene l'occasione, ben venga il Fini legalitario e moralizzatore (come direbbe Lotito) purché questa sua nuova missione sia davvero sospinta dalla legittima aspirazione ad essere il leader di una destra europea, repubblicana, democratica.
Due paroline sulla casa di Montecarlo.
La prima è che, rispondendo alle farneticazioni di (scusate la parola) Gasparri, un conto è un bene privato come può essere l'immobile di un partito altro sono i soldi dei contribuenti utilizzati, se pur in modo indiretto, per pagare case a ministri; la seconda è più che una parola una curiosità : ma il Giornale ce l'aveva già il dossier su Fini? Io penso di si, perché il tempismo con cui la cosa è stata tirata fuori è troppo preciso per pensare ad una casualità. Allora mi chiedo : ma prima del “tradimento” del reprobo Gianfranco non era disdicevole aver venduto un bene del partito ad una società off-shore di un congiunto, sebbene acquisito? Oppure non conta tanto l'atto in se quanto la fedeltà al Capo e dunque l'onestà dei comportamenti non è un valore assoluto ma relativo? E ancora : quanti dossier, più o meno veri, saranno in possesso del caiNano? E questo non potrebbe essere un altro avvertimento verso un dissenso che sembra sotterraneo ma che stenta a venire alla luce, forse perché sono in molti ad avere scheletri più o meno grandi, nell'armadio? E da ultimo una domanda che mi toglie il sonno: il Giornale può essere considerato un giornale?

martedì 10 agosto 2010

Manutenzione ordinaria


Miei cari lettori, vi devo qualche spiegazione.
Ho deciso di mettere un po' di ordine nel mio blog. Nel web come ognuno di voi sa, c'è di tutto e di più ed ognuno che passa si può sentire in diritto di lasciare qualcosa di scritto: va benissimo, purché io possa sapere con chi sto parlando.
Per cui da oggi, ieri per la verità, a chi vorrà lasciare un commento chiedo il piccolo sacrificio di “loggarsi” e mi riservo il diritto di valutare il commento prima di pubblicarlo. Vi prometto in cambio che non censurerò nulla se non ciò che può riguardare la sfera personale, sia offensivo nei confronti delle idee che, condivisibili o meno, esprimo, offenda la morale comune o abbia contenuti violenti.
Ringrazio fin da ora coloro che vorranno continuare a leggermi ed a lasciare i loro sempre graditi commenti senza valicare i confini che ho tracciato.

venerdì 6 agosto 2010

Basta che funzioni.



Quando si tratta di nevrosi nessuno riesce a tratteggiarle meglio di Woody Allen. In questo graziosissimo film dipinge con pennellate da maestro un concentrato di stereotipi americani, dagli psicotici religiosi ai misantropi intellettuali, passando per una inizialmente vuota poco più che adolescente che nel corso della storia acquista , come gli altri personaggi d'altra parte, un suo spessore.
A parte questo, la pellicola è godibilissima con una morale che forse è sufficiente riportare pari pari dal film per far capire quanto la vita possa essere dolce se solo la si prende per quello che è e che offre.

"Quanto odio i festeggiamenti di capodanno....tutti vogliono disperatamente divertirsi, cercando di festeggiare in qualche misera patetica maniera! Festeggiare che cosa?.... Un altro passo verso la tomba? 
Ecco perchè non lo dirò mai abbastanza...qualunque amore riusciate a dare e ad avere...qualunque felicità riusciate a rubacchiare o a procurare; qualunque temporanea elargizione di grazia......Basta che Funzioni...!"

martedì 3 agosto 2010

Una pila di parole.



Me ne stavo comodamente seduto davanti al pc ed avevo preparato una bella e ordinata pila di parole , pronte per essere trasformate in un post. Ad un tratto il gatto, sapete quel gattino nero che circola per casa mia, mi è saltato senza nessun preavviso sulle ginocchia; così ho fatto cadere tutta quella bella pila di parole che si sono mischiate senza che riuscissi a ritrovare l'ordine nel quale avrei dovuto metterle per dare un senso compiuto. E mentre le continuavo a prendere e posare come si farebbe con i pezzi di un puzzle mi sono reso conto che pur dando un ordine diverso sembravano assumere un significato che non era quello iniziale, è vero, ma pur sempre sensato, logico e compiuto.
Così sono arrivato a questa conclusione : si può scrivere migliaia di volte usando solo un certo numero di parole, , ma se si lascia che a guidarci sia il cuore più del cervello, ogni volta quelle stesse parole possono regalare nuove emozioni.