martedì 10 agosto 2010

Manutenzione ordinaria


Miei cari lettori, vi devo qualche spiegazione.
Ho deciso di mettere un po' di ordine nel mio blog. Nel web come ognuno di voi sa, c'è di tutto e di più ed ognuno che passa si può sentire in diritto di lasciare qualcosa di scritto: va benissimo, purché io possa sapere con chi sto parlando.
Per cui da oggi, ieri per la verità, a chi vorrà lasciare un commento chiedo il piccolo sacrificio di “loggarsi” e mi riservo il diritto di valutare il commento prima di pubblicarlo. Vi prometto in cambio che non censurerò nulla se non ciò che può riguardare la sfera personale, sia offensivo nei confronti delle idee che, condivisibili o meno, esprimo, offenda la morale comune o abbia contenuti violenti.
Ringrazio fin da ora coloro che vorranno continuare a leggermi ed a lasciare i loro sempre graditi commenti senza valicare i confini che ho tracciato.

venerdì 6 agosto 2010

Basta che funzioni.



Quando si tratta di nevrosi nessuno riesce a tratteggiarle meglio di Woody Allen. In questo graziosissimo film dipinge con pennellate da maestro un concentrato di stereotipi americani, dagli psicotici religiosi ai misantropi intellettuali, passando per una inizialmente vuota poco più che adolescente che nel corso della storia acquista , come gli altri personaggi d'altra parte, un suo spessore.
A parte questo, la pellicola è godibilissima con una morale che forse è sufficiente riportare pari pari dal film per far capire quanto la vita possa essere dolce se solo la si prende per quello che è e che offre.

"Quanto odio i festeggiamenti di capodanno....tutti vogliono disperatamente divertirsi, cercando di festeggiare in qualche misera patetica maniera! Festeggiare che cosa?.... Un altro passo verso la tomba? 
Ecco perchè non lo dirò mai abbastanza...qualunque amore riusciate a dare e ad avere...qualunque felicità riusciate a rubacchiare o a procurare; qualunque temporanea elargizione di grazia......Basta che Funzioni...!"

martedì 3 agosto 2010

Una pila di parole.



Me ne stavo comodamente seduto davanti al pc ed avevo preparato una bella e ordinata pila di parole , pronte per essere trasformate in un post. Ad un tratto il gatto, sapete quel gattino nero che circola per casa mia, mi è saltato senza nessun preavviso sulle ginocchia; così ho fatto cadere tutta quella bella pila di parole che si sono mischiate senza che riuscissi a ritrovare l'ordine nel quale avrei dovuto metterle per dare un senso compiuto. E mentre le continuavo a prendere e posare come si farebbe con i pezzi di un puzzle mi sono reso conto che pur dando un ordine diverso sembravano assumere un significato che non era quello iniziale, è vero, ma pur sempre sensato, logico e compiuto.
Così sono arrivato a questa conclusione : si può scrivere migliaia di volte usando solo un certo numero di parole, , ma se si lascia che a guidarci sia il cuore più del cervello, ogni volta quelle stesse parole possono regalare nuove emozioni.