sabato 17 luglio 2010

Uhmmmmm.....


Chissà cosa mi passa per la testa? Si perché anche stanotte ho fatto il badante e stavolta conoscevo la persona : il Sig. Sabatini. O meglio conoscevo il nome, perché le sembianze non erano le sue ma di un altro. Il Sig. Sabatini del sogno era piuttosto malandato, aveva bisogno di essere sostenuto mentre camminava ed io mi prestavo di buon grado a questa attività; venivamo in un cantiere dove c'erano delle scale mobili, e questo è probabilmente la conseguenza dell'inaugurazione della nuova mobilità alternativa della mia città, evento cui ho partecipato restando piacevolmente stupito delle opere realizzate. Il Sig. Sabatini mi parlava delle sue nipoti ed io annuivo poiché anche nella realtà effettivamente le conosco essendo state rispettivamente amiche dei miei figli; nel sogno c'era una donna anziana di cui però non ricordo il ruolo.
Ora mi chiedo : perché sto sognando ciò? Forse sono io il “badato”? Forse sto elaborando la condizione di “anziano” che, sebbene non imminente, si potrebbe cominciate ad intravedere nel mio orizzonte ? Non so. So però che, stanotte come nella notte precedente, svolgevo questo compito con paziente indulgenza verso questi due uomini e forse è quello che, domani, vorrei per me.
Ma non solo di questo che volevo parlare.
Quando ci si lascia, se si potesse superare in un sonno profondo il dolore dell'abbandono e quella sensazione di non poter fare nient'altro nel futuro se non rimpiangere la perdita, s'impara sempre qualcosa anche di se stessi. Lo dico con molta parte della mia vita alle spalle e molte esperienze ormai ricordate con malinconica tenerezza; eppure riguardandole da qui, sono davvero convinto che da ogni perdita, da ogni abbandono abbia potuto trarre la forza necessaria per capire molti aspetti della vita che altrimenti mi sarebbero rimasti sconosciuti. Non dico che sia un bene essere lasciati, ma certo come una caduta dalla bicicletta o un brutto spavento in mare , aiuta a prendere le misure ed a vivere le esperienze successive forse con maggiore consapevolezza ed un pizzico di disincanto. Sapendo che una cosa si può perdere riusciamo a non sprecare inutilmente il tempo in questione secondarie.

1 commento:

Artemisia ha detto...

Profonde considerazioni!
Sui sogni non so che dirti. Nella mia brevissima esperienza con uno psicologo junghiano mi ricordo che io gli raccontato i sogni e lui mi chiedeva sempre: "chi è per te questo? Chi è per te quello?"
Che t'ha di'?
Chi è per te Sabatini? :-)