domenica 3 gennaio 2010

Stupore



Su “La Repubblica” di ieri si parlava dello stupore e della sua fine.
In una società dove tutto è possibile, dove si possono visitare luoghi senza spostarsi dalla propria abitazione, musei dove vedere le più grandi opere dell'ingegno umano con un semplice click del mouse, mondi virtuali dove vedere realizzate le proprie fantasie, non c'è più posto per lo “stupore” inteso come “Intenso turbamento dovuto a meraviglia e sorpresa di fronte a qualcosa di inatteso, piacevole o spiacevole che sia” .
Ho trovato questa questa frase di Luca Ronconi che mi è piaciuta molto e descrive proprio l'atteggiamento giusto per ritrovare la capacità di restare sorpresi e rapiti di fronte ad eventi che siamo abituati a vedere, senza guardare, ogni minuto di ogni giorno della nostra vita:La ragione ci porta fino ai piedi di un muro e ci lascia lì. Credo che l'ultima risorsa sia lo stupore: non bisognerebbe stancarsi mai di provare un attimo di sbalordimento di fronte a quelle cose che ci paiono ovvie, il suono della propria voce, la venatura di una foglia, le stelle che cadono la notte di San Lorenzo. “
Penso che conservare la capacità di avere stupore sia la strada senza alternative per amare la vita e continuare a viverla apprezzando sia ciò che ci troviamo di fronte ogni giorno sia quelle piccole cose che possiamo scoprire per caso o volontà.
Mi chiedo se mantenere un atteggiamento quasi fanciullesco possa aiutare a conservare la capacità di stupirsi, non so ; forse è un atteggiamento, forse il desiderio di non lasciare che le cose passino su di noi senza lasciare traccia. Cerco, per quel che mi riguarda, di non banalizzare nulla, di lasciare il cuore ed i sensi aperti alle espressioni semplici d'amore, d'intimità, di confidenza. Mi stupisce ancora lo sguardo di mia figlia, quel suo modo ancora innocente di darsi un leggerissimo trucco con movimenti da piccola donna; mi stupisce il sonno di un bimbo, il pianto disperato ed il sorriso improvviso ed inspiegabile; mi stupisce una pelle candida, un viso pulito, un entusiasmo improvviso; mi stupisce il cibo che , una volta preparato, svela un sapore inatteso e stimolante; mi stupisce ancora la semplicità di chi non ha bisogno di aggiungersi nulla.
Mi stupisce il fatto di poter scrivere parole, riuscendo a trasmettere un pensiero oltre queste mura.


5 commenti:

Anonimo ha detto...

bello. io ci provo a tenerlo vivo lo stupore, a non dare niente per scontato e quasi sempre mi riesce.

oggi siamo stati molto bene e anche questo mi stupisce, come sia possibile stare cosi' bene con persone che si conoscono poco. (e come sia possibile avere l'impressione di conoscersi da molto).


buona notte
valescrive

Tereza ha detto...

splendida riflessione, ancor più meritevole di elogio per la frase di chiusura del post: che lo stupore ci accompagni e ci renda infantili per sempre
buon 20&10
p.s.:metto il link al tuo bel blog

Emilia ha detto...

Lo stupore dovrebbe accompagnarsi sempre. Ci siamo "abituati" a tutto e abbiamo perso il senso delle cose, la meraviglia di tutto ciò che ci circonda. Sì, sono d'accordo se non lo perdiamo forse potremo ancora fare qualcosa di buono.
Un caro saluto

giorgio ha detto...

Completamente d'accordo. Ti ho linkato.
Giorgio

Artemisia ha detto...

Ecco perchè la Concita De Gregorio nel suo editoriale di oggi ha scritto: "Reduce da una breve assenza ritrovo lo stupore (basta allontanarsi poco per ritrovarlo, è una buona notizia)..."

Ti invidio un po' questa tua capacità di stupirti ed anche di trasmetterlo a noi.
Non è vero che divaghi e comunque divagare seguendo un pensiero è bello e può essere interessante. Io ce l'ho con quelli che si ripetono abusando della pazienza altrui. E' diverso.