Lui è un signore di sessantasei anni, ancora molto freacketone, con una carica vitale che mi fa ben sperare per il futuro ed un amore per la musica che traspare da tutto ciò che dice; è pacato in modo quasi tenero, si rivolge a quei quattro giovinastri che continuano a sparare “botti di capodanno” nonostante lui stia percorrendo con sapienza le più belle musiche degli anni '70 e '80 con il tono di un nonno paziente che potrebbe dare , al massimo, un sano scapaccione appena accennato.
Bella voce ancora, non incrinata ne dagli anni ne dalla pioggia battente, un racconto musicale con intermezzi evocativi che lasciano intravedere con una timidezza gentile collaborazioni importanti quali Mina e Mia Martini.
Scalda la piazza , e non è facile, con pochi irriducibile incuranti delle secchiate che arrivano da un cielo che non ha alcun rispetto di note che ancora riescono a far cantare giovani e meno giovani.
Alla fine saluta, con quell'accento anglosassone che ancora non ha perso e che lo rende ancora più affascinante, torna richiamato dagli applausi e forse dal rispetto per chi ha saputo restare lì nonostante tutto e regala l'ultimo pezzo suo e della serata.
Un buon inizio d'anno; anche se a casa, dopo, mi sono accorto di avere persino il culo bagnato.
Buon Anno a tutti da me e da Shell Shapiro.
4 commenti:
Noi non vogliamo cadeVe
non possiamo cadeVe più giù
...
È la pioggia che va, e VitoVna il seVeno
Grande Shapiro e grandi Rokes...
Ma per questa canzone grande Mogol!
Ma quando andrà via la pioggia e tornerà il sereno?
Pensi anche tu che col culo bagnato ci stiamo ormai da troppo tempo???
;-)
Buon anno!!!
essì, effettivamente col culo a mollo ci stiamo da un bel po'!!! :o))
Buon anno Uno (Shel Shapiro).
biba
beh, come si dice "anno bagnato anno fortunato"
No, scusa, quella era la sposa.
Però il culo c'entra...
:-)
Posta un commento