sabato 18 dicembre 2010

Lombroso non aveva tutti i torti.


Capita che nel nome ci sia il segno del destino.
Ignazio Benito Maria La Russa sin dalla nascita ha un marchio che lo accompagnerà per tutta la vita, quella che almeno fin ora ha vissuto. Evidentemente fortemente segnato dal destino anagrafico ha voluto perpetuare l'italico vizio dei nomi altisonanti ed eccentrici nei suoi tre figli , Geronimo, Lorenzo Cochis e Leonardo Apache. Lo so, sembra incredibile ma è pura verità e credo non se ne vergogni nemmeno, almeno lui. Loro, non so. Se hanno seguito le performance del padre, il nome è l'ultima cosa di cui dovrebbero vergognarsi.
E così questo signore dal passato veemente, testimoniato dal presente intollerante e presuntuoso, Ministro della Repubblica (lo so mi ripeto, ma davvero mi risulta incredibile che lui, in buona compagnia, rappresenti le Istituzioni democratiche) si permette di zittire ed insultare una persona, di giovane età, ma la cosa è ininfluente, per il solo motivo che le opinioni di questo cittadino, titolare di tutti i diritti previsti dalla nostra Costituzione, ancora non abrogata con buona pace del ministro stesso, non coincidono con le sue. Mi chiedo come mai nessuno abbia ricordato al ministro che certamente molti di quei ragazzi si contenterebbero di avere un posto sicuro all'ACI, anche non nel C di A, esattamente come suo figlio Geronimo.
Ma a parte il disgusto per la rappresentazione di questa persona che ricopre, a mio parere abusivamente, una carica istituzionale resta un punto che ho solo accennato nel post precedente : cosa vogliono esattamente questi ragazzi, al di là dell'occasione fornita dalla sedicente “riforma epocale” della Gelmini? Perché da settimane ormai proseguono le proteste di una ampia fascia di cittadini italiani dai 15 ai 35 anni? Non sarà forse che sentono più o meno coscientemente che stiamo scaricando su di loro i nostri privilegi? Non sarà per caso per l'incertezza costante nella quale vivono, iniziando dalla mancanza di carta igienica e sapone nella scuola per arrivare alla precarietà del lavoro ? Non può essere che comincino a rendersi conto che la distanza tra molti di loro ed alcuni privilegiati si sta allargando anziché restringersi ? Potrebbe essere , ad esempio, che vedano diminuire le occasione per utilizzare quell'ascensore sociale che è stato il motore dello sviluppo italiano dal dopoguerra ? Io penso che dovremmo guardare con interesse ed attenzione alle loro opinioni, con tutti gli eccessi che ognuno di noi ricorderà essere stati suoi alla loro età.
Io, lo dico per tutti, sto dalla parte dei giovani perché ho figli giovani, perché sono sempre dalla parte di chi penso svantaggiato, perché credo fermamente che i ragazzi siano anche il nostro futuro, almeno per quella parte che condivideremo con loro. Il mondo non è nostro, noi lo occupiamo pro tempore e guardare con sufficienza alle istanze di chi si affaccia alla vita ed alla società chiedendo solo di avere delle opportunità, non è solo segno di ignoranza e di arroganza ma anche, probabilmente, di una grande stupidità.
Ed ahimè spesso tutte e tre risiedono in una stessa persona.

2 commenti:

I Care ha detto...

CONDIVIDO E SOTTOSCRIVO!

Guisito ha detto...

E come non essere d'accordo? Questo elemento che, senza la discesa in campo di un sire cialtrone, uno scranno di ministro se lo sarebbe sognato solo la notte, adesso si permette certi indegni "exploit".
Quando al governo ci vanno certi individui, i fascisti escono dalle fogne dove la nostra gloriosa Costituzione li aveva relegati.