domenica 19 dicembre 2010

Homeless


P1010921, inserito originariamente da unodicinque55.


Potrebbe esserci un fascino perverso nel perdersi completamente, diventare un nulla invisibile che la gente guarda distrattamente e non ricorda nemmeno.
Alcune di queste persone mi incuriosiscono ed affascinano, in special modo quelli che scelgono questa strada e non vi sono costretti dalle vicissitudini. Tempo fa in un programma televisivo c'era la storia di un professore che ad un certo punto della sua vita era scomparso, aveva raggiunto un'altra città ed aveva cominciato a vivere in strada. Una persona colta, un famiglia benestante, un nucleo apparentemente unito, eppure quell'uomo aveva deciso d'improvviso, almeno esternamente, di scomparire. Perché ?
Nella vita di un homeless non c'è domani e non c'è ieri, c'è solo un oggi che si ripete in una sequenza di riti quotidiani necessari a rispondere a bisogni primari: nutrirsi, dormire,lavarsi per quel che si può, svolgere le più o meno quotidiane attività fisiche. Nient'altro. Non c'è lavoro, non ci sono impegni ed incombenze, nessuno ti chiede e nessuno si aspetta qualcosa da te.
No so se potrei mai fare qualcosa del genere, odio il freddo e ho un sacco di paranoie sull'igiene e sulla metodica ripetitività di piccole abitudini. Ma il fascino resta per queste persone, almeno per coloro che danno un valore di libertà alla loro scelta.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Sembra soltanto, io credo, che non ci siano né ieri né domani per persone che la società distratta e spietata smarrisce o si smarriscono fuggendola e rifiutandola disperati vinti o coraggiosi, colti e la loro domanda senza risposta come Socrate e la sua botte e la sua lanterna o miserrimi e anche vili: essi vivono ‘senza’ gli stessi stenti e timori e gioie e paure di coloro che hanno o credono di avere quel tutto che se ci pensi bene è un nulla.

Un saluto.

I Care ha detto...

Davanti ad un homeless, sia maschio, ma forse ancor più se femmina, provo sentimenti misti di angoscia e pietas. Mi interrogo sui misteriosi perchè che li hanno condotti ad una vita senza calore (e non solo quello metereologico). E vivo il loro disagio con empatia e paura.

Jonuzza ha detto...

condivido le tue parole. anche per me: attrazione, curiosità... io che non potrei mai - credo(!) - mettermi a vivere per strada, abitudinaria e pigra come sono. ma il DERAGLIAMENTO!!! che desiderio inconscio!

Anonimo ha detto...

Ma quale homeless! Si vede che non abiti a Roma; questo qui lo conosco: è il proprietario della catena di supermercati Pewex, in realtà è miliardario solo che gli piace fare l'eccentrico!!!!
Hihihihihihi