Parlo del sagrestano.
Che bestemmi l'avete capito e che probabilmente sia un'abitudine anche; se l'ha fatto davanti a me senza conoscermi affatto è possibile che sia una specie di intercalare. A me non piace la bestemmia, non le dico e mi da fastidio ascoltarle, le ritengo inutili. Che l'abbia fatto davanti alla chiesa è ininfluente, per quel che mi riguarda, non sarei del tutto contrario a trasformare l'edificio attualmente destinato al culto, in un grazioso loft dove trascorrere le vacanze estive. Le mie ovviamente.
Le cose che so di lui sono altre. Un paio me le ha dette lui, una di queste l'ho potuta verificare di persona; un'altra ancora l'ho saputa per caso da una fonte diversa che , ovviamente, non ho potuto verificare, quindi ve la cedo con beneficio d'inventario.
Dunque il sagrestano è un ex infermiere professionale, ha lavorato in ospedale ed è attualmente in pensione; ha un'altra passione , oltre a quella di cui vi parlerò in seguito, ed è la taranta. E' un appassionato ballerino di taranta, frequentatore delle feste di paese durante le quali si esibiscono gruppi salentini e non ,che suonano quel tipo di musica. Lui me l'ha detto con l'aria di chi confessa un peccato, un vizio al quale non sa e non vuole resistere; ma lo sa, dice, che sono capace di ballare per ore tanto da dovermi cambiare più volte la camicia? Io sorrido, sinceramente mi sembra un'esagerazione. Mi fa, lunedì sera a Carpignano, pochi chilometri da qui, faranno una serata dedicata alla taranta. Si avvicina e quasi sussurra, verrà? Dico di si, complice e divertito.
L'idea ce l'avevo fin dalla partenza, anzi per l'esattezza in programma c'era la Notte della Taranta il 28 agosto a Melpignano.
Arriviamo nella piazza del paese piena di gente che già iniziano a suonare; la musica ti prende, è qualcosa che arriva dentro e ti fa muovere ad un ritmo irresistibile con passi che non conosci. Ci sono tante persone, moltissimi giovani , ovunque coppie occasionali si lanciano nella danza è uno spettacolo affascinante, quei passi, quegli inchini, quel girarsi attorno uomo e donna , tutte movenze che rimandano ad un corteggiamento anche se, mi dicono, non solo a quello tanto che non è inusuale veder ballare persone dello stesso sesso. Però mi piace.
Il sagrestano è lì, in maglietta che sembra pre-sudata , pantaloncini corti e sandali saltella agitando le braccia che più che un onesto ex infermiere sembra un satiro; ciò che non può non colpirmi è che tutti quei saltelli e quelle giravolte le fa in coppia con una bella ragazza alta quasi il doppio di lui e con lunghi capelli neri e ricci. Hai capito il sagrestano?!? In un attimo di riposo ci vede e si avvicina; vi piace, chiede, sudato ed ansimante. Molto, dico io. Si, dicono più tiepide le femmine di famiglia. Ma si sa , io sono un entusiasta!
Quando si immerge di nuovo nella calca sudante per un nuovo pezzo, col sacchetto delle camice di ricambio in mano, noi approfittiamo per allontanarci.
Si si , l'abbiamo visto il sagrestano, dico al barista la mattina dopo; ballava che sembrava “tarantolato” e poi vedesse con che bella ragazza ! Strano, ribatte a mezza bocca, perché lui preferisce gli uomini.
Ecco questa è l'altra cosa che ho saputo. Non mi interessano più di tanto i gusti sessuali delle persone, non sono per me motivo di discriminazione di alcun genere.
Ammetterete però che un sagrestano che bestemmia, balla la taranta ed è attratto dagli uomini non è cosa di tutti i giorni.
3 commenti:
che bella storia di paese.... meridionale
Che personaggio! Ci verrebbe un bel film di Sergio Rubini.
Sacrista moccoli tarantella e candelotti: un bell’andare. Beato lui che sa come spengerli a marcia indietro, i suoi ceri e con gusto: mica facile.
Perfetto e che sembra disegnato su misura per seratine piccanti in parrocchia, com’è che va in excelsis adesso.
L’uomo giusto al posto giusto, olè!
Un saluto
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