domenica 16 maggio 2010

Cronache bolognesi.

Lungo week end bolognese (da giovedì a stamattina); tantissima pioggia, come non ne vedevo da anni. Ieri poi è stato il clou , sveglia presto e cielo grigio ed uniforme per tutto il giorno; di Bologna, almeno 'stavolta , ho visto solo il Bellaria (per chi sa di cosa parlo) ed IKEA.
A Bologna, però mi sento sempre a casa; certo , è vero che ci ho vissuto per tredici anni, ma a prescindere da questo, bisogna dire che è una città che ti mette subito a tuo agio, alle persone piace socializzare e non è difficile scambiare più di qualche parola con qualunque commerciante capiti a tiro.
Il Bellaria è l'immagine dell'efficienza, di come dovrebbe essere la sanità non solo a Bologna ma ovunque in Italia; ci siamo tolti un bel pensiero, o almeno abbiamo accertato che le cose erano meno gravi di come era sembrato in un primo momento. Evviva!
E' stata l'occasione per stare un po' insieme al ramo bolognese della famiglia, soprattutto alle zie , sorelle di mia suocera , e fare quattro chiacchiere con loro. O meglio , ascoltare otto chiacchiere, perché in realtà fanno le loro quattro più le quattro che spetterebbero all'interlocutore. Credo di non aver mai conosciuto nella mia vita qualcuno con una simile capacità di monopolizzare la conversazione come le zie bolognesi; io, poi, sono un ottimo ascoltatore perché annuisco cortesemente ed a volte porgo addirittura domande che stimolano ulteriori approfondimenti dell'argomento.
Ma sono così innamorato della Zia Marisa, la sorella grande, che sarei disposto ad ascoltarla anche se mi leggesse l'elenco telefonico di Bologna e provincia; le affinità si fondano prima di tutto sulla chimica, non v'è dubbio, ed io adoro la Zia Marisa al punto che, dovendo lei fare le cateratte martedì prossimo, mi sono autonominato suo personale dispensatore di gocce per gli occhi, seguendola con affettuosa e premurosa attenzione.
La ricompensa si è materializzata sotto forma di tortellini e tortelloni, il che al giorno d'oggi, non è cosa da sottovalutare.
Ad ogni modo sono sopravvissuto nonostante la dolorosa mancanza delle mie consuete ed irrinunciabili abitudini.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

bene per la salute!

non sono mai stata a bologna, ma se ci dovessi mai andare, la zia marisa la voglio conoscere :)

valescrive

Giangiacomo ha detto...

Bella Bologna, anche se ormai la pratico con regolarità, specialmente nella solitudine del mio albergo... =)
Certo, la pioggia e il quasi costantemente plumbeo cielo non aiutano, ma hai ragione: i bolognesi sono grandi, aperti e belli. Anche se non direi spesso divertenti.
E poi, dove vuoi mettere la bontà di tortelloni e tortellini?

marco46 ha detto...

bella la bottega di Tamburini, vero?
DIO CONSERVI LE ZIE (god save the aunts) e complimenti per la ROMA, che si è battuta con onore fino alla fine!

ska ha detto...

Io sono stata a Bologna sempre e solo di passaggio, però l'ho sempre considerata, così a prima vista, la città ideale in cui vivere.
Anch'io sono come le tue zie: non hai mai parlato con me dal vivo, ma dalla mia prolissità nello scrivere puoi fartene un'idea. Ovvio che il mio compagno è un ottimo ascoltatore o comunque maestro nell'arte di sembrare in ascolto.

Susanna ha detto...

Non conosco nè Bologna, nè le cose di cui parla nel suo post, ma la fluidità e la concretezza delle sue immagini mi hanno regalato un'immaginatio che (spero) sia molto vicino al vero.
Complimenti.

Susanna

Angelo ha detto...

Eccho!

Ora m'hai phatto Wenire PHAMEEEEEEEE!!!

Anonimo ha detto...

Bologna è bellissima e i bolognesi mi piacciono molto, soprattutto la parlata. C'è da dire, tuttavia, che sono stata a Bologna poche volte e solo per impegni di lavoro (no turismo!).
@ Angelo: abbiamo capito a chi assomiglia la jena!!!
:D
biba

lavinia ha detto...

Sì, Bologna ogni tanto è ancora così. Amo la mia città e i suoi abitanti... La zia Marisa mi pare di conoscerla, bello il tuo post.
Ma il Bellaria non è più quello che era...
e i bolognesi sotto ai cinquant'anni non sono più gli stessi...
Forse sono abituata troppo bene.