sabato 12 marzo 2011

Una questione di centimetri.


Tranquilli, nulla che non possa essere letto anche in fascia protetta.
Questione di centimetri o minuti, se volete, quelli che separano un accadimento qualunque dall'avverarsi o meno. Ogni giorno della vita, anche guardando indietro, siamo stati inconsapevolmente ad un bivio, pochi centimetri in più o in meno ed una cosa sarebbe successa, un minuto prima o un minuto dopo ed ecco sfumata un'occasione.
Una persona conosciuta o meno entrando in una copisteria ad un'ora piuttosto che due minuti prima o dopo, un gol fatto o meno solo spostando la palla di un briciolo di centimetri.
Ecco volevo fare un post leggero, anche per offuscare un po' una certa pesantezza di queste ultime uscite. Ma di fronte a quello che è successo in Giappone, sinceramente, la voglia di scherzare m'è passata; le immagine le avrete viste tutti e penso non ci sia bisogno di aggiungere alcun aggettivo al terrore suscitato da quella inarrestabile massa d'acqua che tutto travolge e cancella.
Sarà per un'altra volta.

7 commenti:

Artemisia ha detto...

E' vero. E mette i brividi pensarci.

Anonimo ha detto...

una mia amica lavora e abita a Tokyo. Quando e' arrivato il terremoto lei era in ufficio, e' rimasta in attesa che finisse, poi ha contattato i familiari e ha saputo che stavano tutti bene. Quindi ha ripreso a lavorare. Credo abbia dormito in ufficio perche' la metropolitana non funzionava. Qualche ora dopo e' riuscita a prenderla e a tornare a casa.


Un'altra mia amica che abita qui con marito e figlia appena nata ha tutta la sua famiglia li', non so pero' in quale localita'. Non riesce a mettersi in contatto con loro, ne' con i genitori, ne' con i cugini, ne' con gli zii, ne' con la sua amica. E' disperata.
Mi si stringe il cuore.


valescrive

I Care ha detto...

E come potevamo noi cantare... diceva il poeta... No, non è possibile essere lievi: questi sono momenti che ci lasciano annichiliti. E' terribile.

giorgio ha detto...

Be', non era comunque un post leggero. Io non credo che la casualità sia SEMPRE padrona delle nostre vite, per me lo è al 50%. Però l'altro 50% è nelle nostre mani, e gli eventi, in questo secondo 50%, accadono o non accadono anche in base al fatto che siamo pronti a farli accadere. Chi pensa di essere sfortunato, si tira veramente le sconfitte, ecc.

Quanto al Giappone, cerchiamo almeno di imparare quanto piccoli siamo nell'universo...

Auguroni, Giorgio.

Anonimo ha detto...

Beh, Giorgio, mi chiedo dove sia il 50% quando bastava che passassi da quell'incrocio 5 minuti prima (se non ti fossi fermato a fare pipì, se non avessi ricevuto quella telefonata, etc.) e non saresti morto falciato da un pazzo ubriaco che andava a tutta velocità...
biba

giorgio ha detto...

@biba: Ma tu lo sai, ad esempio, quanti sono quelli che si suicidano in macchina senza farlo volontariamente, perchè non si vogliono abbastanza bene, perchè non si prendono sufficientemente cura di sè e si abbandonano ad un rischio eccessivo?
Questo è anche quello che io chiamo l'altro 50%.
Giorgio

Anonimo ha detto...

OK, però esistono anche gli avvenimenti 100% casuali, ne converrai, e io mi riferivo proprio a quelli.
biba